La pista e l’atmosfera si infiammano in Catalunya. A Barcellona le FP3 si chiudono con una lotta serratissima tra Charles Leclerc e Max Verstappen. Sul giro veloce si conferma la Ferrari che archivia anche questa terza ed ultima sessione di prova in testa con il leader del mondiale Charles Leclerc che chiude in 1:19.772. Verstappen però lo marca stretto. I due sono divisi solo da 72 millesimi. Terzo Russell, che si conferma in gran forma con la Mercedes. Fatica un po’ di più Hamilton che nel finale si piazza subito dietro il compagno di squadra. Le frecce d’argento hanno portato una serie di aggiornamenti in Spagna e sembrano aver trovato una soluzione per sradicare il problema del porpoising, ritrovando anche un po’ più di competitività sui rettilinei.
Segnali incoraggianti in Ferrari
La pista continua a gommarsi, e questo favorisce chi ha avuto più difficoltà a gestire le gomme, come la Ferrari. Le FP3 però ci danno una visione piuttosto relativa visto l’orario in cui si sono svolte. Tuttavia, questa è la sessione più importante in quanto rispetto a ieri, i team hanno potuto testare il set up definitivo. Raccogliere dati negativi a questo punto del weekend sarebbe un problema non da poco. Ma in casa Ferrari oggi, si respira tutt’altra musica rispetto alla giornata di ieri. Il team ha lavorato sodo per trovare il set up ideale in vista delle qualifiche che scatteranno alle 16:00. I problemi legati al passo gara sembrano essere acqua passata. Entrambi i piloti non hanno manifestato grandi difficoltà e hanno portato a termine il lavoro previsto. Sia Leclerc che Sainz hanno completato 23 giri a testa. Verstappen, sceso in pista dopo 20 minuti solo 12, mentre Perez 19. I dati GPS, inoltre, suggeriscono che entrambi i piloti della Rossa hanno spinto meno sul fronte motore rispetto a Mercedes e Red Bull.
Il lavoro nel box di Sainz
Si è lavorato soprattutto sulla monoposto di Sainz. La Scuderia di Maranello nella serata di Venerdì ha infranto il primo coprifuoco dei due concessi dal regolamento, per lavorare sulla monoposto numero 55. Il team ha deciso di sostituire il telaio sulla F1-75 dello spagnolo, a muro nell’ultima sessione di prove libere a Miami due settimane fa. Una sostituzione che è stata dovuta – secondo quanto comunicato dal team – ad un problema al sistema di alimentazione. Sainz, nelle FP3 ha chiuso in quinta posizione, a circa 3 decimi dal compagno di squadra. “Avremmo perso troppo tempo per cercare di scoprire esattamente dove fosse il problema“, ha rivelato il capo del team Ferrari Mattia Binotto.
Il resto della classifica
Coprifuoco rotto anche in McLaren, dove i meccanici hanno lavorato a lungo per recuperare i danni sulla monoposto di Lando Norris dopo l’escursione in ghiaia di ieri in FP2. Il pilota britannico ha concluso la terza sessione in settima posizione, dietro Sainz e Perez, a +6 decimi da Charles Leclerc. Kevin Magnussen, dopo la giornata di ieri, abbastanza anonima, porta invece la Haas in ottava posizione. Chiudono la top 10 Bottas e Ocon – avanti ai rispettivi compagni di squadra. I primi 10 sono tutti abbastanza vicini. Il gap con Leclerc arriva infatti a un massimo di +1.110.
Daniel Ricciardo, invece, si piazza in P11, a mezzo secondo dal compagno di squadra, mentre Sebastian Vettel, 12°, ha confermato quanto visto ieri. Con questa nuova monoposto ha decisamente un altro passo rispetto al compagno di squadra e rispetto ai precedenti weekend. Delude al momento Alonso, con Alpine, solo 13°.
Problemi per Gasly e Schumacher
Tutti i team nelle FP3 hanno cercato di scendere in pista il prima possibile per terminare il lavoro in vista delle qualifiche. Sessione molto complicata per Schumacher e Gasly. Il pilota francese dell’AlphaTauri già dopo un solo giro ha manifestato un problema tecnico allo scudo termico. Nel box i meccanici stanno cercando di capire l’entità del problema e capire le tempistiche per sistemarlo in tempo per la qualifica.
Non va meglio a Mick Schumacher costretto a rientrare per un problema ai freni posteriori destri che hanno preso fuoco come successe in Bahrain a Latifi, Albon a Imola e Verstappen a Miami. Questo inconveniente gli potrebbe costare molto di più del previsto e anche in questo caso sistemare la situazione richiederà una corsa contro il tempo.