Nell’altissimo circuito messicano si è appena concluso il primo turno di prove libere. Una pista ancora poco gommata, come in FP1 ed FP2, non permette ancora alle nuove monoposto di mostrare il loro pieno potenziale. Russell si prende il primo tempo con la Mercedes; Ferrari e Red Bull prediligono la simulazione passo gara, anche se non entusiasmano sul giro secco rispetto ad altri weekend. Verstappen è il primo degli altri dopo le Mercedes, subito dopo c’è Leclerc. La lotta alla pole non sembra avere particolari favoriti, potendo risultare una delle più combattute dell’anno.
Mercedes spera nella pole, Verstappen prova a fare il guastafeste
La squadra della stella si è concentrata più degli altri nella simulazione di qualifica. George Russell strappa la migliore prestazione con gomma soft, firmando un 1:18.399. segue il compagno Lewis Hamilton a 144 millesimi di secondo. I due inglesi sembrano validi contendenti alla pole position, ma dovranno guardarsi da due squadre che, al sabato, difficilmente lasciano briciole.
Max Verstappen si piazza appena dietro le Mercedes, mettendosi alle spalle Leclerc. Il padrone di casa Sergio Perez segue quinto, il messicano cercherà di far sognare i suoi tifosi per le qualifiche delle 22:00. La squadra di Milton Keynes non ha avuto la migliore delle sessioni per quanto riguarda i capricci della monoposto. La RB18 presenta una configurazione più carica rispetto a Ferrari; inoltre, ha dato filo da torcere ai tecnici per trovare il giusto assetto. La trazione della creatura di Newey non faceva impazzire gli uomini del toro alato, che sono ricorsi a continui cambiamenti di setup.
Ferrari gioca il jolly per insidiare Mercedes e Red Bull
Charles Leclerc risulta il primo ferrarista, chiudendo a poco più di sette decimi dalla vetta. Il monegasco non sembra accusare la potenziale perdita di fiducia dopo il botto in FP2. Il compagno Carlos Sainz, fiducioso per il weekend, segue sesto mettendo Perez nel sandwich rosso. Lo spagnolo non cambierà il turbo, dunque non subirà nessuna penalità in vista di domani. La squadra del cavallino rischia facendo indossare alla sua F1-75 un setup ‘vintage’, montando l’ala posteriore del Bahrain. A Maranello hanno valutato migliore la scelta di un’ala più scarica rispetto a Red Bull, puntando sugli allunghi per dare un’arma in più ai suoi piloti nel corpo a corpo.
La scuderia spera in un degrado moderato, cosa non scontata quando si fa all-in sulla velocità di punta. Il tracciato di Città del Messico, a più di 2000 metri sul livello del mare, metterà a dura prova l’affidabilità del motore Ferrari, chiamata a soddisfare le aspettative dopo gli aggiornamenti per scongiurare le frequenti rotture viste nella stagione in corso.
Norris il primo degli altri, bene Alfa Romeo
Lando Norris indossa ancora una volta i panni del pilota che merita di più. L’inglese si piazza in settima posizione rifilando circa otto decimi al compagno, che chiude 14esimo. Bene Bottas con l’Alfa Romeo, ottavo, mentre il compagno Zhou è 12esimo. Meglio Tsunoda di Gasly: il giapponesino è nono, lasciando il compagno in 15esima posizione. Chiude la top ten un ottimo Albon, che porta a sorpresa la sua Williams in decima posizione. Appena fuori dalla prima metà di classifica ci sono le Alpine, con Ocon 11esimo e Alonso 13esimo.
Chi chiude la seconda parte di classifica?
Non entusiasma la Aston Martin: Stroll è sedicesimo e Vettel penultimo, davanti a Magnussen. Schumacher fa un po’ meglio del compagno danese, chiudendo in 17esima posizione. 18esimo Latifi, a quasi un secondo dal compagno.