L’ultima sessione di prove libere che precede le qualifiche in Australia si conclude con il miglior tempo di Max Verstappen che stampa un 1:17.565 con le soft. Seguono Alonso e Ocon.
I team hanno da subito impostato il lavoro per recuperare il tempo perso nella giornata di ieri in cui pioggia e problemi al GPS hanno reso difficile la raccolta di dati nelle FP1 e nelle FP2, soprattutto per quanto riguarda il passo gara che per molti rappresenta una vera e propria incognita. La Red Bull è la grande osservata del weekend. Dopo le vittorie di Verstappen e Perez nelle gare d’esordio il team austriaco non può mancare l’appuntamento a Melbourne, pista sulla quale la vittoria manca dal trionfo di Sebastian Vettel nel 2011.
La sessione è stata piuttosto lineare, con una breve interruzione per una bandiera rossa dovuta ad un grosso pezzo di detriti provenienti dall’AlphaTauri di Nyck De Vries. Nel finale di sessione a disturbare i piloti è tornata anche la pioggia. Ma non è certo il problema più grave che abbiamo riscontrato. Vediamo quindi cos’è successo in questi ultimi 60 minuti di libere a Melbourne e quale scenario ci si presenta per le qualifiche e della gara.
Red Bull si carica
La Red Bull, dopo la giornata di ieri in Australia, iniziata con qualche problema per Max Verstappen, dovuto ad una configurazione più estrema rispetto al compagno, ha deciso di portare più carico anche sulla monoposto numero 1, come fatto nel venerdì con Perez. Verstappen è così sceso in pista con un’ala posteriore più carica, per svolgere un lavoro di preparazione alla gara nella prima parte della sessione, con le gialle. Un lavoro completamente opposto a quello svolto dagli altri team, andati su una mescola più morbida nella prima metà della sessione.
Problemi per Perez
Ma se da una parte del box il lavoro di Max si è svolto in modo piuttosto lineare a preoccupare questa volta è Perez. Non sembra essere proprio giornata per il messicano, sceso poco e tardi in pista. Il team ha infatti utilizzato una buona parte delle FP3 per lavorare sulla monoposto del messicano, nella parte posteriore. Sceso finalmente in pista, dopo soli 5 giri con le gialle il messicano è stato richiamato ai box. Rientrato nuovamente in pista Perez ha riscontrato diversi problemi soprattutto nell’attacco del giro veloce, lamentandosi via radio. “Semplicemente non sento la macchina... Non riesco a frenare in curva 1, posteriore molto lento, poi molto davanti si blocca in curva 3. Molto imprevedibile in curva“. Segnali non incoraggianti, considerando che siamo all’ultima sessione di prove libere prima delle qualifiche, e che la RB19 di Perez non sta proprio in pista.
Come se non bastasse Perez darà da fare alla direzione gara, per un episodio sospetto in Pit Lane con semaforo rosso. Vedremo se arriveranno maggiori aggiornamenti su un’eventuale punizione.
Ferrari, bene Sainz ma Aston vola
La Ferrari in questa seconda giornata di prove libere in Australia si conferma in buona forma. Entrambi i piloti hanno lavorato con le soft e le gialle tenendosi un treno di gomme nuove per l’attacco finale ai tempi, mai iniziato, per l’arrivo della pioggia. Il ché giustifica la posizione così arretrata in classifica. Dopo una sessione piuttosto concreta per Sainz, nel giro di rientro la pioggia ha rischiato di beffarlo, comportando un’inevitabile escursione in ghiaia. “L’ho salvata“, dice commentando l’accaduto.
Anche in questa seconda giornata l’Aston Martin di Alonso è apparsa la più solida sul passo gara. Fernando sogna la vittoria numero 33. Il confronto con Verstappen lo vede dietro a fine sessione per soli 0.162 decimi. Da menzionare in questa sessione anche il guizzo di Alpine, con entrambi i piloti in top 5. Mentre in fondo, fanalino di coda troviamo McLaren che continua la sua sventura. Norris ha dovuto fermarsi prima del tempo per un problema alla frizione. L’inglese ha potuto girare solo per 12 giri.
Ecco tutti i tempi dell’ultima sessione di libere in attesa delle qualifiche in Australia che scatteranno alle 7:00!