Appena concluse le FP2 sul circuito di Miami con Max Verstappen che chiude la sessione in P1. Il tempo, già inferiore a quello della pole dello scorso anno, è 1’27”930, l’unico a scendere sotto il 28.
Sainz davanti a Leclerc, ma è meno di un decimo
In seconda e terza posizione concludono i due della Ferrari, rispettivamente con Carlos Sainz e Charles Leclerc. Entrambi sono sembrati abbastanza in forma sul giro secco, con lo spagnolo leggermente più veloce del monegasco; quest’ultimo, però, ha commesso alcuni errori con gomma nuova, prima in curva 1 e poi tra la 11 e la 12. Inoltre, dopo due giri di simulazione passo gara, la #16 è finita contro le barriere di curva 8 per quello che è sembrato essere un surriscaldamento delle gomme posteriori. Staremo quindi a vedere se nelle FP3 verrà confermata questa mancanza di feeling da parte di Leclerc.
Perez quarto, dietro tutti molto compatti
In P4 troviamo Sergio Perez, vincitore dell’ultimo gran premio a Baku. Il messicano, però, non è sembrato quello visto la scorsa settimana, tanto da beccarsi quasi mezzo secondo dal compagno di squadra. Quella che sorprende in positivo è invece la McLaren che, con Lando Norris, prende la bandiera a scacchi in P6. Segnali di ripresa da parte del team inglese che, come Red Bull, ha già portato i suoi aggiornamenti nello scorso gran premio. Le tre prove libere di questo week-end saranno fondamentali per capire se il team pluricampione del mondo sia tornato in alto o se questo sia solamente un fulmine a ciel sereno. In quinta posizione la solita Aston Martin con Fernando Alonso, sempre lì a dare fastidio cercando di massimizzare i dati. Stesso discorso per Mercedes, che chiude le FP2 in P8 con Lewis Hamilton ed in P15 con George Russell: la casa tedesca si è concentrata soprattutto nella simulazione passo gara, probabilmente senza andare su di motore nelle prove per la qualifica.
Cosa ci dice il passo gara delle FP2?
Come di consueto, la seconda sessione di prove libere è sempre quella delle prove per la gara, anche se la bandiera rossa provocata dalla Ferrari ha scombinato i piani delle scuderie. La sostanza è, però, sempre la stessa: Red Bull si conferma la più forte, sia in termini di degrado che in termini di velocità con pieno di carburante. Le due Rosse, invece, sono sembrate più spente, mostrando un degrado gomme abbastanza elevato pur avendo fatto pochi giri. Proprio questo avrebbe portato a quello che in gergo si chiama “snap”, ovvero la perdita improvvisa del posteriore da parte della vettura numero 16.
FP2 Miami, i risultati
1 Max Verstappen
2 Carlos Sainz
3 Charles Leclerc
4 Sergio Perez
5 Ferandno Alonso
6 Lando Norris
7 Lewis Hamilton
8 Lance Stroll
9 Esteban Ocon
10 Alexander Albon
11 Pierre Gasly
12 Kevin Magnussen
13 Guanyu Zhou
14 Valtteri Bottas
15 George Russell
16 Oscar Piastri
17 Nico Hulkenberg
18 Yuki Tsunoda
19 Nyck De Vries
20 Logan Sargeant
ARTICOLO DI FRANCESCO ORLANDO