Il giovane pilota Oliver Bearman ha fatto il suo debutto trionfale in Formula 1 con la Ferrari, lasciando il segno nel Gran Premio di Jeddah con un meritato settimo posto in un weekend al di sopra delle aspettative.
Il pilota più giovane a guidare e conquistare punti per la Ferrari. Se qualcuno avesse pronunciato questa frase a Ollie Bearman prima dell’8 marzo, difficilmente ci avrebbe creduto. Tuttavia, questa Formula 1 dominata da Verstappen e pervasa da politica, ultimamente caratterizzata anche da rumori fuori pista, che raramente lascia spazio ai sogni, questa volta, ha offerto un’opportunità unica al pilota di Formula 2. Un’opportunità per Bearman, non solo fare il debutto nella massima categoria, almeno per un weekend, ma anche per occupare uno dei sedili più ambiti della griglia, a bordo di una monoposto Ferrari accanto a Charles Leclerc.
L’appendicite che aveva colpito Sainz già dal mercoledì, che lo aveva costretto a restare fuori gioco per il weekend a Jeddah, ha costretto Fred Vasseur a chiamare Bearman, poleman del weekend in F2, per sostituirlo. Questo significava che il giovane pilota inglese di 18 anni avrebbe dovuto lasciare la sua categoria per debuttare in Formula 1 con solo una sessione di prove libere per adattarsi il più possibile a una vettura che sarebbe diventata sua in poche ore, e con la quale avrebbe dovuto affrontare qualifiche e gara.
L’obiettivo principale, soprattutto in un circuito urbano come quello di Jeddah, era portare la vettura a casa, ma Ollie, sereno, dimostrava di volere di più. La sua insoddisfazione, dopo essere rimasto fuori dal Q3 per soli 0.0036 millesimi di secondo dietro al sette volte campione del mondo Lewis Hamilton, sorprendeva persino i media.
Un weekend in crescendo
Nonostante partisse dall’undicesima posizione, negli occhi di Bearman si poteva vedere la voglia e l’impazienza di dimostrare che ciò non era sufficiente per lui. Dopo una partenza frenetica, il giovane pilota sfrutta al meglio le gomme rosse, ma con un certo timore da novizio tra i leoni, che forse gli ha impedito di guadagnare posizioni come avrebbe voluto. Tuttavia, insieme a Riccardo Adami, ingegnere di pista di Carlos Sainz, Bearman trova progressivamente la sintonia con la sua SF-24. All’ottavo giro, dopo la collisione tra Stroll e sotto regime di Safety Car, Bearman monta le gomme dure, che avrebbe dovuto gestire fino alla fine, e con esse compie due sorpassi eccellenti, prima su Nico Hulkenberg, che ci ha messo tutta la sua esperienza per non rendergliela facile, e successivamente su Yuki Tsunoda.
Con il passaggio ai box di Hamilton e Norris, Ollie raggiunge la settima posizione e da lì mostra tutto il suo talento. Nonostante la fatica e le difficoltà nel gestire le forze G sul suo collo non allenato come quello dei suoi rivali, Bearman non cede alla pressione di Lando Norris, dietro con gomme rosse, e completa una serie di giri veloci personali nella parte finale della gara per tagliare il traguardo in settima posizione, con un ritmo di gara che nella seconda parte si avvicina a quello di Alonso o Russell, secondo i dati telemetrici.
La motivazione di Vettel e i complimenti di Hamilton
L’immagine del weekend, insieme a quella di Ollie che abbraccia suo padre, visibilmente ansioso durante tutto il weekend, è anche quella di Lewis Hamilton, che aspettava che il giovane scendesse al termine della gara per congratularsi con lui, gesto replicato dai due piloti Ferrari e da gran parte della griglia. Ma non solo: prima della gara, come confermato anche dallo stesso Bearman, il suo idolo Sebastian Vettel gli avrebbe inviato un messaggio di supporto e motivazione.
Con il suo debutto il Formula 1, Oliver Bearman ha dimostrato che questa Formula 1 ha bisogno di aria fresca e che, nelle categorie minori, ci aspetta un futuro promettente. Ora non resta che attendere se, con la scadenza dei contratti prevista per il 2024, Ollie troverà un posto definitivo, meritato ormai più che mai, in F1.