La Formula 1 del 2024 è soltanto a 43 giorni di distanza, e per prepararci al ritorno delle monoposto facciamo un flashback. Riscaldiamo i motori con un ritorno ad alcune delle gare più belle o peculiari del passato recente. Il primo salto nel tempo ci vede tornare in Bahrain, al weekend del 14 marzo 2010.
Modifiche regolamento 2010, cambi pilota e non solo
Con l’avvento del 2010, la Formula 1 si aggiorna sotto molteplici aspetti: la grafica televisiva passa dalla “storica” rettangolare ad una parallelogrammica, aumenta il numero di vetture eliminate in Q1 e Q2 (7 per turno), le posizioni con punti passano da 8 a 10 (da 10-8-6-5-4-3-2-1 all’attuale 25-18-15-12-10-8-6-4-2-1), viene vietato il rifornimento e, soprattutto, cambia una regola che si scoprirà fallace nel 2011. Stiamo parlando del limite di tempo, che da quest’anno comprende anche le interruzioni. In caso di bandiera rossa, quindi, il tempo di gara continua a scorrere, ma si aggiunge la durata dell’interruzione al massimale di due ore.
Il 2010 è anche l’anno delle nuove squadre in Formula 1: Lotus Racing, Hispania Racing Team e Virgin Racing. Inoltre la Brawn GP, vincitrice di titolo piloti e costruttori, è acquistata da Mercedes, diventando così la squadra ufficiale della stella a tre punte. Con il passaggio del campione del mondo Jenson Button in McLaren, Mercedes si affida al rientrante Michael Schumacher, in coppia con Nico Rosberg. In Ferrari, l’addio di Kimi Raikkonen porta all’approdo di Fernando Alonso dalla Renault, dove Robert Kubica lo sostituisce. Sostituzione anche per Romain Grosjean con Vitaly Petrov.
Anche allora, come per il calendario 2024, la prima gara dell’anno si disputa sul Bahrain International Circuit di Sakhir, ma con un layout diverso. In occasione dei sessant’anni della Formula 1, infatti, gli organizzatori decidono di cambiare il layout del gran premio con uno definito “endurance“. Il tracciato cambia in curva 4, portando i piloti in una sezione di pista tortuosa, lunga 900 metri, per poi ritornare sulla pista classica in quella che è l’attuale curva 5. Così facendo, la lunghezza della pista passa dai classici 5.412 metri a ben 6.299 metri, con tempi sul giro vicini ai due minuti.
Prove libere e qualifiche: disastro nuove squadre
Come da programma per le nuove squadre che si trovano a debuttare, l’inizio della stagione per HRT e Virgin non è dei migliori. Per quanto concerne HRT, la squadra inizia le prove libere senza aver ancora finito di costruire le auto, consentendo a Bruno Senna di effettuare un giro di installazione prima di rientrare ai box per l’intera durata della sessione. Sorte simile tocca Lucas Di Grassi, che completa due out lap e termina così la sessione. In FP2, Senna completa qualche giro, finendo però a quasi cinque secondi di distanza dal penultimo tempo segnato, quello di Di Grassi su Virgin. A concludere un inizio terribile per Virgin, nelle FP3 la vettura di Glock perde lo pneumatico anteriore sinistro a causa di una pistola difettosa.
Tempo di qualifiche e fin da subito il nuovo ferrarista Fernando Alonso si fa vedere, emergendo in Q1 con il tempo più veloce, seguito da Sebastian Vettel su Red Bull ed un fantastico Adrian Sutil su Force India. Eliminate le sei vetture di HRT, Virgin e Lotus, con Jaime Alguersuari che piazza la sua Toro Rosso solo al diciottesimo posto. In Q2 è il turno di Vettel di dominare, scendendo sotto il muro dell’1:54, a differenza di Alonso che si ferma con il secondo crono. La tagliola della sessione elimina nell’ordine Barrichello (Williams), Liuzzi (Force India), Hülkenberg (Williams), de la Rosa (BMW Sauber), Buemi (Toro Rosso), Kobayashi (BMW Sauber) e Petrov (Renault).
Q3, ci si gioca il tutto per tutto, e Vettel conquista la sua prima pole stagionale e sesta in carriera. In prima fila, a fargli compagnia, Alonso e la sua Ferrari, mentre a seguire si trovano Massa (Ferrari), Hamilton (McLaren), Rosberg (Mercedes), Webber (Red Bull), Schumacher (Mercedes), Button (McLaren), Kubica (Renault) e Sutil (Force India).
Gara: tanti ritiri in Bahrain, dominio Red Bull, ma una candela…
Domenica di gara, e fin dal via ci sono dei momenti sorprendenti. Nella fattispecie, la Red Bull di Mark Webber lascia una bella nuvola d’olio che fa andare in testacoda Sutil e Kubica, pur senza causare incidenti. Alla fine del primo giro emerge il primo ritirato: Karun Chandhok, che a bordo della HRT colpisce un dosso e si ritira con l’alettone danneggiato. Al giro successivo, anche Lucas Di Grassi e la sua Virgin si ritirano per un problema idraulico, problema che accompagnerà Virgin per tutta la stagione.
Problema simile a Di Grassi anche per Kamui Kobayashi, che ferma la sua Sauber all’undicesimo giro, mentre Vitaly Petrov si ritira al dodicesimo dopo aver danneggiato la sospensione per un cordolo preso troppo aggressivamente. Anche Timo Glock si ritira dalla gara dopo aver perso la terza e quinta marcia, mentre Bruno Senna abbandona il gran premio con un motore eccessivamente caldo. Davanti a tutti, Vettel conserva la testa, tallonato dalle due Ferrari.
Contro tutte le previsioni, quasi tutti i piloti si fermeranno solo una volta, con Alonso primo a fermarsi del trio di testa al giro 16. Il giro successivo è il turno di Vettel e Massa, con il tedesco che rimane in testa al gran premio. Il vantaggio di Vettel sparisce però rapidamente quando il tedesco è costretto a rallentare per un problema. Prima Alonso, poi Massa ed Hamilton lo passano, ed il giovane pilota di Heppenheim passa il resto della gara a lottare con Rosberg.
L’ordine finale di arrivo vede Fernando Alonso alla vittoria nella prima gara per Ferrari, come Fangio, Baghetti, Andretti, Mansell e Raikkonen prima di lui. Secondo, a 17 secondi di distanza, Felipe Massa per un 1-2 Ferrari. Terzo Hamilton, poi Vettel e Rosberg in top 5.
Post gara: polemiche per la pista e non solo
Come immaginabile, il diverso layout del Bahrain nel 2010 provocò non poche polemiche. I piloti, inizialmente incuriositi da questa nuova configurazione, subito dopo il gran premio commentarono l’aggiunta come inutile per le opportunità di sorpasso. Anche i tifosi vedevano in modo negativo il layout, che infatti non venne più usato, tornando alla configurazione classica.
La maggior parte delle polemiche si incentrò invece sulla singola sosta effettuata dalla maggioranza dei piloti. In tal senso, infatti, si vide una difficoltà nei sorpassi dovuta ai problemi nel seguire da vicino chi sta davanti. La voce più forte in tal senso fu Martin Whitmarsh, team principal di McLaren (che qualche giorno fa ha mostrato la sua nuova livrea per il 2024), che accusò l’intero circus di essersi portato in tale situazione.
La stagione andò avanti con una bella battaglia in campionato tra Vettel ed Alonso, ma fu il tedesco a diventare weltmeister alla fine dell’anno, con il record del più giovane campione del mondo ancora in suo possesso. La stagione 2024, invece, sta per partire! Ricordatevi di preparare la vostra squadra, studiare le formazioni e partecipare al FantaF1 targato YawClub!