Il controverso episodio ad Austin, che ha visto la squalifica di Charles Leclerc e Lewis Hamilton a distanza di ore dalla fine del Gran Premio degli Stati Uniti ha riacceso le polemiche sulla gestione dei controlli sulle monoposto da parte della FIA. Il regolamento parla chiaro. Sta alla FIA controllare che i team rispettino le regole tecniche. Lo può fare selezionando un tot di monoposto a fine gara. Ad Austin tra quattro vetture controllate, quelle di Leclerc e Hamilton hanno evidenziato un’usura troppo elevata del pattino sottostante la monoposto. Questo ha portato all’esclusione dei due piloti dalla classifica finale. Hamilton ha perso il podio, mentre a Leclerc è stata tolta la sesta piazza. I due non hanno apprezzato la cosa, e nemmeno i tifosi. Sicuramente il fatto che questo sia avvenuto durante un weekend Sprint ha giocato un fattore importante.
Una tra le domande più gettonate è stata “ma perché la FIA non controlla tutte le macchine?”. Effettivamente, viste le condizioni della pista, e il weekend Sprint viene difficile pensare che solo quelle due macchine non fossero a norma. Ma con un calendario così fitto, e una tripletta all’angolo anche la FIA ha poco tempo per svolgere le verifiche e riconsegnare le macchine ai team per il GP successivo. Questo impedisce un controllo a tappeto.
La controversia dei controlli a campione
L’evento ad Austin ha sollevato polemiche riguardo alla validità del metodo di controllo della FIA. Nonostante la controversia delle squalifiche ad Austin, la FIA ha difeso il proprio sistema. Sottolineando che le verifiche vengono effettuate a campione e che sarebbe impraticabile condurre ispezioni complete su ogni vettura partecipante. L’organo di governo ha affermato che il suo processo rappresenta un deterrente serio contro le violazioni delle regole. Anche se le critiche sono aumentate a seguito della squalifica del famoso duo Hamilton-Leclerc.
La FIA ha chiarito che le verifiche tecniche post-gara sono fondamentali per mantenere l’integrità del campionato e assicurare che tutte le squadre rispettino le regole stabilite dalla Formula 1. La squalifica di Hamilton e Leclerc ha messo in luce la necessità di una maggiore trasparenza nel processo decisionale.
La spiegazione della FIA
“La conduzione di questi test comporta un’enorme mole di lavoro nel poco tempo a disposizione dopo la conclusione di un Gran Premio e prima che le vetture debbano essere restituite ai rispettivi team per essere smontate e trasportate alla gara successiva. Anche se viene effettuata un’ampia gamma di controlli, è impossibile coprire tutti i parametri di ogni vettura nel breve tempo a disposizione, soprattutto nei fine settimana in cui vi sono gare consecutive, quando si devono rispettare anche le scadenze di trasporto“, ha spiegato la Federazione.
Nonostante le critiche, l’organo di governo ha insistito sul fatto che il suo sistema è nella migliore forma possibile. Inoltre ha chiarito che continuerà a lavorare per migliorare l’efficacia delle verifiche tecniche post-gara. Garantendo allo stesso tempo una competizione equa e leale tra i team di Formula 1.
“Il processo di selezione casuale di un certo numero di vetture per le verifiche tecniche post-gara su vari aspetti del regolamento è particolarmente prezioso – viene sottolineato – perché ogni squadra è consapevole di poter essere selezionata e si rende conto che la possibilità di scoprire eventuali mancanze di conformità è elevata“.