Non è la prima volta, quest’anno, che la bandiera a scacchi si riveli insufficiente per porre fine ad un gran premio. Il team padrone di casa del gran premio degli Stati Uniti: la Haas, esige spiegazioni dalla FIA per quanto riguarda le contraddizioni in cui spesso incappa. Il legislatore, anche questo weekend, è stato nell’occhio del ciclone per quanto concerne la questione budget cap; non ha inoltre trovato giudizi piacevoli a seguito della fin troppo buona penalità inflitta a Russell dopo il contatto con Sainz alla prima curva. Ma torniamo alla Haas…
La FIA penalizza Alonso, ma c’è lo zampino della Haas
L’ultima delle due safety car entrate in pista domenica ha seguito lo spaventoso incidente tra Stroll e Alonso, futuri compagni in Aston Martin nel 2023. Il canadese ha scartato a sinistra in pieno rettilineo, e l’asturiano dell’Alpine ha rischiato il decollo, non avvenuto grazie alla sicurezza di queste nuove monoposto, e forse anche per un pizzico di fortuna.
Dopo la bandiera a scacchi, i commissari hanno inflitto ad Alonso 30 secondi di penalità, facendo retrocedere lo spagnolo da una miracolosa settima posizione, ad un abissale 15esimo posto. A smuovere la situazione per far sì che il numero 14 dell’Alpine ricevesse una penalità è stata la Haas.
I motivi della richiesta
Il punto in più guadagnato da Magnussen avanzando di una posizione non è l’unico motivo per cui il team americano ha ingaggiato la protesta. Haas non ha visto nei commissari un metro di giudizio uniforme rispetto a situazioni che l’hanno riguardata da vicino. Infatti, il danese quest’anno ha ricevuto per ben tre volte una bandiera arancione e nera a causa di danni all’endplate dell’ala anteriore. Alla Haas non è piaciuto il fatto che i commissari non abbiano preso subito provvedimenti per le pericolose condizioni in cui stava girando Alonso, che macinava chilometri con uno specchietto penzolante, poi volato via. La scuderia americana ha inoltre fatto riferimento, per sostenere la propria protesta, al fatto che il pilota Red Bull Sergio Perez non abbia ricevuto una bandiera nera e arancio pur girando, come Magnussen ha fatto più volte, con l’endplate penzolante.
Steiner sulla questione “Alonso”
Il team principal della squadra fresca di sponsor ha detto la sua riguardo la mancata bandiera ad Alonso, tirando in ballo la presenza degli estremi per una squalifica: “Non ho preso di mira nessuno. Per me la FIA deve essere coerente. Se manca uno specchietto e la regola dice che bisogna averne due, perché dire che c’è stato un incidente e che ce n’era solo uno? Bisogna comunque averne due”.
“A volte va bene, a volte no. Dobbiamo trovare un modo per far sì che vada bene o meno, che si sappia se si segue un criterio coerente o meno”.
“Abbiamo visto quello specchietto sventolare, e allora avrebbero dovuto esporre la bandiera nera e arancione. Poi quel pezzo è volato via e avrebbe dovuto essere squalificato perché non aveva l’equipaggiamento di sicurezza. È come se il poggiatesta si fosse sollevato“.
L’interessante riflessione di Steiner su Perez
Secondo il parere di Gunther Steiner, il regolamento non è ben applicato in caso di danni all’ala anteriore. Se l’endplate rimane attaccato ma penzolante, infatti, viene data bandiera nera e arancio. Se invece si staccasse subito, non ci sarebbero conseguenze per il pilota. “Per quanto riguarda l’ala anteriore è come se ci siano due pesi e due misure. Se la perdi sei a posto, ma se si sta staccando, anche senza il rischio che non si stacchi, allora non va bene”.
“Ci sono diversi modi per realizzare le ali anteriori e noi abbiamo scelto un modo sicuro per non far staccare l’endplate. A questo punto sarà più sicuro farle volare via piuttosto che tenerle ancorate“.
Il parere del pilota: Magnussen si aggiunge al coro
Il danese della Haas condivide quanto detto dal suo team principal, chiedendo maggiore coerenza per le gare a venire: “Devono essere coerenti”. Capisco perfettamente l’argomentazione secondo cui queste parti possono volare via ed essere pericolose, ma se mi hanno dato la bandiera nera e arancione per tre volte quest’anno allora è molto frustrante vedere piloti che oggi hanno corso con parti penzolanti senza ricevere lo stesso avvertimento”.
“Non capisco proprio. In queste gare, quando ho avuto la bandiera nera e arancione, avremmo potuto ottenere dei punti e questo avrebbe potuto significare posizioni nel campionato costruttori e, di conseguenza, molto soldi. È stato un grande danno per il nostro team”.
“Non mi interessa quale direzione prendano, basta che prendano una direzione e la mantengano con coerenza“.
FONTE: motorsport.com