Ancora l’affidabilità. Quella che, almeno a inizio campionato, sembrava essere l’arma in più per la Ferrari, alla fine si dimostra essere il tallone d’Achille della scuderia di Maranello. Così fa male, considerando che dall’altro lato, in casa Red Bull, sanno approfittare molto bene di questi regali.
Trionfo Red Bull
A Baku vince Max Verstappen. Il pilota olandese conclude davanti al compagno di squadra Sergio Perez e alla Mercedes di George Russell. Manca, ovviamente, in lista la Ferrari. Le due Rosse, di Leclerc e Sainz, sono classificate come ritirate. Altri punti persi. E questi, uniti a quelli di Barcellona, pesano come un macigno.
Leclerc ancora k.o
La particolarità in questa circostanza, è che la Ferrari durante questo weekend non si era dimostrata, come a Monaco e a Barcellona, la vettura più forte di tutte. La sfida con la Red Bull era molto aperta. Però la vittoria si poteva portare a casa, soprattutto se si considera che Leclerc si trovava in prima posizione. Il monegasco era autore, sino a quel momento, di un weekend incredibile, collezionato dalla straordinaria pole del sabato. Ancora una volta però, il motore ha fermato la corsa del 16 e il cuore dei tifosi Ferrari: “Non vorrei dire troppo perché non trovo le parole giuste. Ovviamente fa male. Sono tre gare che la competitività c’è ma non abbiamo il risultato finale“. Il messaggio di Charles, nel post gara, che lascia intuire a pieno il suo stato d’animo.
Binotto: “L’affidabilità è ora un problema”
Potenzialmente, anche se c’era ancora un Gran Premio da svolgere, la Ferrari con Leclerc ha perso quasi 50 punti. In un mondiale del genere, un dato così è inaccettabile. Per la Rossa c’è davvero tanto da lavorare, in particolare sull’affidabilità… il problema che forse nessuno si aspettava ma che da ora, Binotto in primis, tutti conoscono. “Che il tema dell’affidabilità sia sulla bocca di tutti è scontato. Oggi abbiamo accusato due ritiri che ci penalizzano molto per quel che era l’andamento della gara. Charles era in testa grazie ad una bella scelta strategica della squadra – ha affermato nel post gara il team principal della Rossa – a dimostrazione che a volte si può indovinare a differenza di altri”.
“Devo ammettere che l’affidabilità è una preoccupazione. A inizio stagione non ci eravamo esaltati così come oggi non ci abbattiamo. Sappiamo che c’è molto lavoro da fare. L’incremento di prestazioni sulla power unit rispetto allo scorso anno è stato enorme ed evidentemente lo stiamo pagando con una affidabilità non al 100%”.
Problema totale
Baku rappresenta una gara spartiacque per tutto il gruppo Ferrari, considerando anche il ritiro di Zhou(per un problema idraulico) e di Magnussen, legato sempre alla power unit Ferrari.
“I casi vanno visti uno a uno. I problemi avuti oggi non sono tutti legati alla power unit. Credo che almeno uno dei due capitato ai nostri team clienti non sia legato ad un prodotto Ferrari, ma è certo che dobbiamo guardare a tutto. L’affidabilità va considerata a 360 gradi, non solo in relazione al motore. Per vincere l’affidabilità deve essere perfetta e non ci siamo ancora”.
Tempo di riflessioni
E ora? Che si fa? Chiaramente, come afferma Binotto, bisogna ripartire. Non saranno due ritiri a fermare la Ferrari, però bisogna iniziare anche a ragionare in casa Maranello sui veri obiettivi della squadra. La Red Bull rischia di scappare in entrambi i mondiali, piloti e costruttori, in quale ha dunque più senso focalizzarsi? Forse per i ferraristi, e per Leclerc, la risposta sarebbe facile. Chissà che lo stesso valga a Maranello…