Moltissimi hanno avuto dubbi relativi alla forma mostrata da Ferrari nell’ultimo periodo dell’anno, con la Rossa di Maranello raggiunta anche da un’arrembante Mercedes. La chiave di questa “scarsa” forma è da imputare alla mancanza di aggiornamenti, dato che l’ultimo pacchetto era stato introdotto a Monza. Con un aggiornamento minore per il Gran Premio del Giappone.
La motivazione è legata al Budget cap, che quest’anno è stato abbassato a 140 milioni di dollari dai 145 dell’anno precedente. In un’intervista a RaceFans, il team principal Mattia Binotto ha svelato che la Scuderia di Maranello ha dovuto scegliere tra sviluppare parti da mandare poi per il 2023 o crearle per il 2022, con un costo decisamente maggiore.
Le parole di Binotto
“Non è stata una scelta, ma un obbligo. Abbiamo semplicemente finito i fondi a nostra disposizione nei limiti del budget cap, e conseguentemente non abbiamo potuto sviluppare ulteriormente la F1-75, rimanendo al punto in cui eravamo. Non abbiamo compromesso lo sviluppo per la vettura dell’anno prossimo, ovviamente, ma abbiamo dovuto fermare quello di quest’anno perché, oltre al normale costo di sviluppo, per la vettura attuale avremmo dovuto anche creare le parti e portarle in pista, e non avevamo effettivamente il budget per farlo”.
Anche per il Gran Premio di Abu Dhabi, non ci si aspettano aggiornamenti, ma la battaglia sembra essersi spostata da lungo tempo al 2023. Anche grazie al regolamento tecnico estremamente simile per il prossimo anno – cosa diversa rispetto al passaggio dal 2021 al 2022.