È molto difficile poter capire cosa è successo in casa Ferrari. La prima gara della stagione si archivia con un quarto posto e un ritiro. Sicuramente un risvolto deludente, soprattutto se si considera come siano nati questi primi risultati del 2023.
Ferrari, non l’inizio sperato
Sia chiaro: calma. La stagione è appena iniziata e siamo solo a gara 1 di 23. L’inizio non è chiaramente quello sperato, ma questo non vuol dire già pensare al 2024. Su questo Vasseur è stato chiaro: il mondiale non si vince, e tantomeno si perde, in Bahrain. Il primo weekend della stagione serviva a molti, anche ai più grandi appassionati, per capire quali fossero le gerarchie in pista. Ferrari al momento, in paragone con Red Bull, è sembrata indietro. Abbastanza indietro. Il problema principale? Il passo gara. La SF-23 sembra essere una vettura molto simile a quella dello scorso anno: il degrado gomma è l’elemento che spaventa tanto i tecnici a Maranello. In Bahrain, quando Red Bull perdeva letteralmente +0.0, la Rossa montando la Hard ha subito un degrado di +0.8. Un distacco enorme, considerando la grande forza del team di Milton Keynes.
Cara affidabilità: bentornata
Altra problematica, con ottica al 2022, è legata all’affidabilità. Durante l’inverno, si era parlato più spesso di un problema al motore, risolto in vista della nuova stagione. Proprio per questo, la Ferrari ha avuto l’opportunità di salire di motore. Dato che alla fine è emerso, considerando che nei rettilinei la Ferrari era la vettura più veloce in pista. Il problema, almeno per ora, non sembra infatti riconducibile alla power unit, ma alla componente elettrica. Sulla vettura di Leclerc infatti, prima dell’inizio del Gran Premio, era stata montana una nuova centralina e una nuova batteria. La sostituzione era stata di natura precauzionale, in quanto la scuderia non era soddisfatta di alcuni parametri che erano emersi. L’aspetto preoccupante è che se il ritiro di Leclerc ieri fosse legato alla centralina, a Jeddah si andrebbe incontro al rischio penalità.
Ora serve calma
Con questo inizio, un lato positivo almeno c’è, ed è il calendario. La Formula 1 infatti si ferma e ritornerà in pista tra due settimane, con il Gran Premio dell’Arabia Saudita. Due settimane di tempo, per rientrare alla GES e vedere la mano di Vasseur che (come anche da lui affermato) non ha più bisogno di capire, ma di agire.