È una situazione molto delicata in casa Ferrari, in cui mettere la mano è sicuramente un atto rognoso. La scuderia di Maranello, dopo le grandi aspettative di inizio stagione, è in una fase di apprendimento. Cosa è stato sbagliato? Come e quanto si può migliorare?
Una Rossa da dimenticare
Le domande sono tante, così come le indiscrezioni. Una delle più quotate riguarda l’impossibilità di viaggiare ad altezze da terra pari o simili a quelle della Red Bull. Jeddah, sotto quest’aspetto, è stata una gara spartiacque, in quanto parliamo di una pista completamente diversa dal Bahrain, in cui il problema del degrado (tanto citato a Sakhir) non si è visto. Il problema, dunque, risiede nella struttura della vettura e le parole di Vassuer di certo non aiutano: “Gli ingegneri devono smetterla di raccontarmi str****te!”. Dichiarazioni molto forti, che rendono già l’idea su cosa si aspettava l’ingegnere francese, che ha però già individuato il problema: “Punto debole? L’ho capito, ma lo tengo per me”.
Ferrari prepara altre novità
A seguito della gara di Jeddah, in cui sono arrivati vari aggiornamenti, la Ferrari ha già capito su cosa lavorare. In casa Rossa infatti si darà spazio a un nuovo fondo e a una nuova sospensione posteriore, con l’obiettivo di trovare il giusto bilanciamento sulla SF-23. Le grandi novità sono previste per maggio, con il GP di Miami e quello di Spagna (in programma i primi di giugno). Saranno mesi molto importanti per capire se alla fine l’indiscrezione sui cambiamenti in vista del 2024 sarà confermata.
Si continua senza un direttore tecnico
Una delle domande che più torna in casa Ferrari è: ma c’è un direttore tecnico? Una risposta vera e propria non esiste e, già solo questo, potrebbe esser spunto di discussione. Di solito, in un’azienda (indipendentemente dall’importanza), si hanno sempre delle gerarchie interne. In Ferrari invece, come ha ammesso lo stesso Vasseur, i punti di riferimento sono Enrico Cardile, responsabile del telaio, e Gualtieri, responsabile del motore. Manca il vero “papà” della SF-23, che volendo si può identificare in Mattia Binotto, che ricopriva quel ruolo oltre a quello di team principal. Bisogna fare chiarezza su questo fronte, anche perché Ferrari, nell’annunciare Vasseur come team principal, fece capire che il francese non avrebbe sostituito Binotto come direttore tecnico.
Ci, deve, pensare Vassuer
Con tale assenza, ancor maggiori sono le responsabilità che vengono date a Frederic Vasseur. E allora che gli venga concessa carta bianca, sotto ogni aspetto. Anche perché non abbiamo ancora visto niente della sua Ferrari, che non vedremo prima del prossimo anno naturalmente. Per Vasseur però sarà importante farsi valere da ora, prendendo sempre più in controllo la situazione cercando di rialzare, una vettura, che ha ricevuto il colpo ma non vuole assolutamente affondare.