Ferrari nei test Pirelli ha utilizzato sulla macchina di Carlos Sainz un pattino in metallo davanti alle ruote posteriori per ridurre il porpoising. Questa soluzione, approvata dalla FIA, fu già utilizzata nei test in Bahrain, con scarsi risultati che favorirono l’utilizzo del tirante. Per Miami, Ferrari userà di nuovo questa lamina in metallo sul fondo, in attesa di un fondo ridisegnato che in teoria eliminerà completamente il porpoising e questa soluzione dovrebbe arrivare per Barcellona. È importante sottolineare che questo pattino, utilizzato anche da Red Bull, non sarà una soluzione definitiva, ma intermedia, che in una pista come quella di Miami può dare vantaggi maggiori rispetto al tirante.
Quali novità porta Ferrari a Miami? Ferrari porterà un’ala posteriore più scarica per il circuito americano, ma sarà una configurazione che verrà utilizzata anche nelle prossime gare. In più Leclerc monterà la seconda power unit e un primo upgrade del MGU-K che aumenterà la potenza del suo motore di 15cv rispetto ad Imola. Inoltre il pattino per limitare il porpoising sarà presente su entrambe le monoposto.
Come mai Ferrari e Mercedes hanno più porpoising di Red Bull? Ferrari utilizza un fondo con un picco depressivo, tra la zona centrale e quella posteriore del diffusore, molto netto, con uno spigolo marcato. Questa differenza tra le due zone di alta e bassa pressione fa in modo che il fluido raggiunga il livello di stallo in maniera più brusca accentuando il porpoising. Sia Ferrari che Mercedes hanno questo problema, ma lo manifestano in maniera diversa. La prima ha un porpoising a bassa frequenza che si verifica solo sui rettilinei e sopra i 300 km/h, mentre la seconda ha un porpoising ad alta frequenza che si nota sui rettilinei e nelle curve veloci sopra i 250 km/h. Per questo motivo entrambe non riescono ad esprimere il massimo potenziale della monoposto, in particolare Mercedes.
Red Bull, al contrario ha un fondo più pesante, quindi più rigido e che si flette di meno, ma in più ha un picco depressivo molto più dolce tra la zona centrale del fondo e la parte posteriore del diffusore. Questo limita la differenza di pressione.
Come risolvere il porpoising di Ferrari? In casa Maranello stanno studiando diverse soluzioni da portare a Barcellona. Una delle risoluzioni più accreditate per limitare il porpoising è ridisegnare il fondo in modo tale da rendere più equilibrato il passaggio del fluido nella parte anteriore e posteriore del fondo. Se la macchina genera molto più effetto suolo nella parte del fondo anteriore (con l’effetto outwash) rispetto alla parte posteriore – come fa ora Ferrari a differenza di Red Bull – questo va ad aumentare il porpoising. Quindi è importante limitare questo effetto e se si smussa il picco depressivo tra la parte centrale del fondo e quella del diffusore, si va a ridurre lo stallo della macchina.
Ovviamente vanno tenute in considerazione delle variabili, come la configurazione aerodinamica della macchina, diversa tra Ferrari e Red Bull; il bilanciamento dei pesi e la struttura della power unit nella zona del cofano motore.
Cosa aspettarsi a Miami? Nel circuito americano si gira per il 58% del tempo con gas aperto, quindi ridurre il porpoising e avere un’alta velocità massima sarà fondamentale per tutti i team, soprattutto in gara. È un circuito che tende a consumare di più le gomme sulla destra, richiede un set up molto puntato sull’anteriore e richiama un incrocio tra Jeddah e Yas Marina. Inoltre la FIA ha ufficializzato le zone DRS per il weekend.
Pirelli e Mario Isola hanno confermato la scelta delle gomme C2 C3 C4, decisione conservativa. Vedremo se le temperature saranno elevate e qualche team soffrirà più di altri la gestione delle gomme.
Una cosa è certa, sia Ferrari che Red Bull si presentano a Miami per giocarsi la vittoria e i distacchi saranno molto ridotti. Red Bull sulla carta è leggermente favorita, ma sarà la pista a determinare il vincitore.