Se c’è una cosa che questo sport ci ha insegnato è che la Ferrari, negli ultimi anni, sa come creare hype e anche come sconvolgere gli animi, soprattutto quello di Hamilton. Ma, come spesso accade, le promesse non vengono sempre mantenute. Le aspettative per un weekend possono essere facilmente cancellate dagli eventi in pista, perché sì, la Ferrari stupisce ogni volta, ma nel bene e nel male.
E che non si dica che manchi l’effetto sorpresa: quando si vince, è davvero bello, no? Lo diceva anche Charles Leclerc dopo la vittoria a Monza l’anno scorso: “Mamma mia, mamma mia! Questa stagione è un inferno! Alti e bassi, mamma mia! Quanto sono belli gli alti! “. Ma ogni sogno ha il suo risveglio, e quello di Suzuka è stato amaro. Da una parte, il nuovo pilota Ferrari, il sette volte campione del mondo, sperava in un riscatto, in una nuova pagina da scrivere. Ma il team che avrebbe dovuto offrirgli una rinascita sembra ancora in piena crisi. Dall’altra, la SF-25 continua a deludere le aspettative, con un motore che sembra più spento di un bar di periferia il lunedì mattina.
La delusione di Suzuka e le speranze per il futuro Ferrari
Diciamolo chiaramente: si può anche essere un campione, ma con una macchina da metà classifica, il risultato non cambia. E una settima posizione, per Hamilton, suona più come un battito di ciglia nel cuore della delusione. Ciò che colpisce è come tutto ciò sia avvenuto.
La Ferrari, che lo ha messo al centro del progetto sin dal primo giorno a Maranello, sembra ora lasciarlo senza riscatto, con l’amaro in bocca. Un amaro che, probabilmente, dovrà sopportare ancora a lungo. Hamilton è finito nella polvere delle aspettative infrante. Tradito da un team che oggi colleziona sconfitte più dei Mondiali che lui stesso ha vinto.
Il numero 44 non è più l’uomo che vedeva il podio come un’abitudine. Già negli ultimi anni in Mercedes si era vista la parabola discendente. Ma questo 2025 doveva essere una nuova alba. E invece, a Suzuka, Hamilton ha dovuto lottare per restare a malapena in zona punti. Errori di strategia? Qualche sbavatura alla guida? Età che avanza? Forse. Ma una cosa è certa: la SF-25, al momento, non è all’altezza delle vere contendenti.
Le parole di Hamilton: “Qualcosa non ha funzionato”
Già dopo la gara, Hamilton ha espresso tutta la sua frustrazione: “Sulla macchina abbiamo trovato qualcosa che non ha funzionato.” Poche parole, ma cariche di significato. Nessun giro di frasi. Nessun tentativo di nascondere il malessere. La monoposto del Cavallino non è ancora in grado di lottare per il podio. Ok, arrivare quarti o quinti può far piacere, ma non è ciò per cui un sette volte campione ha firmato. Non è un titolo.
Ferrari lo sa. Il problema del fondo vettura – vero tallone d’Achille della SF-25 – è stato più volte discusso. Ma non si tratta solo di tecnica: ogni dettaglio è sotto la lente d’ingrandimento. La SF-25 è una macchina pensata ma non riuscita. Eppure, l’inglese non è uno che si arrende facilmente. È entrato in un team di persone che, almeno a parole, non si arrendono mai. Con un compagno di squadra – Leclerc – che lotta allo stesso modo. A Suzuka, Lewis non ha dato la colpa alla macchina. Ha preferito lavorare con la squadra per trovare soluzioni, perché dopo la vittoria nella Sprint Race in Cina, la sua resta ancora una speranza accesa.
Anche quando la Ferrari non decolla, lo spirito combattivo di Hamilton porta ottimismo:“Dicono che ho perso fiducia nella Ferrari, ma questo è assolutamente falso,” ha dichiarato con un sorriso che ricorda i grandi del passato – Schumacher, Senna… La fiducia, quella vera, non sparisce da un giorno all’altro. Ma manca una base solida. E in Ferrari, purtroppo, tutto sembra procedere troppo lentamente.

Le critiche di Turrini: “La SF-25 è nata male”
Il ritorno di Hamilton in Ferrari non è (ancora) una fiaba. È una realtà complessa che si scontra con la dura verità della Formula 1 nel 2025. Le recenti prestazioni della “rossa” mettono un freno a ciò che sembrava un sogno possibile. Dopo un decennio d’oro con Mercedes, Hamilton ha puntato su una squadra che però pare ferma, bloccata in una fase di evoluzione eterna. È il peso di un progetto che non decolla.
Il quarto posto – quando arriva – evidenzia il divario tra un pilota abituato al podio e una vettura che fatica a stare al passo. Quando Hamilton ha parlato di “qualcosa che non ha funzionato”, non si riferiva solo alla meccanica. Ha toccato un disagio più profondo: la mancanza di alchimia tra lui e la macchina. Non basta essere forti. Serve una macchina che risponda. E la SF-25, finora, non lo fa.
Il team ha ammesso che i problemi principali riguardano carico aerodinamico e stabilità, soprattutto nel finale del GP. E mentre gli altri team spingono sull’acceleratore, Ferrari sembra ancora prendere tempo. Sì, gli aggiornamenti sono in arrivo. Ma la concorrenza è spietata. E la vera domanda è: la colpa è solo della macchina? O Hamilton non si è ancora adattato a un team in cerca di identità?
FantaF1 e realtà: è il momento di fare scelte
Per chi gioca al FantaF1, Hamilton in Ferrari rappresenta oggi uno dei punti interrogativi più grandi della stagione. Un pilota che fatica a entrare nei punti e una Ferrari che non trova ritmo non sono esattamente la combinazione ideale. In questo momento, è più un rischio che una scommessa sicura. Se cercate punti facili, forse è il momento di puntare su Verstappen, Leclerc o Norris – nomi che stanno garantendo costanza.
E mentre McLaren e Red Bull dominano e il campionato 2025 pare ancora lungo, Ferrari dovrà fare scelte importanti se vuole sperare in una risalita. E Hamilton? Non è ancora pronto a mollare, ma quanto ancora potrà reggere questa montagna russa?