Le dimissioni di Mattia Binotto in casa Ferrari, appena terminata la stagione 2022, sono apparse inevitabili, sin dalle prime indiscrezioni. C’è stato chi ha giudicato questa separazione come il male minore, o addirittura “la salvezza” del team visti gli errori a livello strategico e gestionale, mentre altri hanno giudicato questa mossa come una sconfitta per l’intero team, considerando anche che questo era il primo anno in cui la Ferrari è tornata al vertice della classifica, registrando un significativo miglioramento rispetto le passate due stagioni. Tutto questo è stato possibile con un gran lavoro, che ha mostrato i primi frutti proprio in questa stagione e che avrebbe dato ulteriori risposte nel 2023. Ma adesso la paura è quella di vedere nuovamente una regressione, di aver fatto un passo indietro per cercare di farne due in avanti, rischiando.
La Ferrari ha “cacciato” in modo più o meno diretto il proprio Team Principal dopo una stagione in cui ha portato a casa un secondo posto nel mondiale costruttori. Chi sarà chiamato a sostituirlo dovrà dunque far meglio di così, meglio delle quattro vittorie stagionali, perché le aspettative ora sono decisamente più alte. Macchina e piloti sarebbero all’altezza del mondiale, dunque non ci si potrà più accontentare di una manciata di successi e buoni propositi.
Mentre dunque si cerca il sostituto di Mattia Binotto, tra indiscrezioni su motori super performanti forse anche per stemperare il clima che si registra a Maranello da circa una settimana, anche Stefano Domenicali, oggi Presidente e Amministratore delegato di F1, che ha ricoperto il difficile ruolo di Team Principal in Ferrari, portando l’ultimo titolo costruttori a Maranello nel 2008, si è pronunciato sulla questione Binotto.
Domenicali: “In Ferrari non basta un secondo posto”
Vivere e convivere con la Rossa comporta sacrifici, doveri, obblighi e Stefano Domenicali sa a cosa è andato in contro Binotto, prima direttore tecnico promosso a Team Principal nel 2019. La Ferrari è un’istituzione e come tale ha certi meccanismi che molte volte si rivelano essere il limite più grande. “Quando sei secondo con la Ferrari non basta – ha detto Domenicali, parlando della situazione di Binotto a Sky Sports News durante la presentazione di F1 Arcade a Londra – non voglio entrare nelle dinamiche della squadra, di sicuro voglio augurargli il meglio per il suo futuro”.
Mattia Binotto, come fatto anni fa da Domenicali, cercherà un futuro più o meno lontano dal cancello di Maranello. Da tecnico è una risorsa preziosissima e appetibile anche per i principali competitor della Rossa. “Mi sono trovato nella sua stessa situazione molti anni fa e voglio augurargli di rimanere concentrato e di credere in se stesso. Naturalmente, d’altro canto, spero che la Ferrari trovi la soluzione giusta, perché ha fatto un grande recupero rispetto a dove si trovava due anni fa.“
Secondo Domenicali la Ferrari continuerà anche nel 2023 a lottare per il mondiale, sperando in un epilogo diverso da quello di questa stagione. “Abbiamo bisogno che la Ferrari sia competitiva e che abbia una squadra forte, con piloti forti per lottare contro gli altri, quindi questo è davvero l’augurio che mi faccio. Vedere la Ferrari in lotta con Red Bull e Mercedes è più di sogno, e credo che sarà qualcosa cha accadrà. Sono sicuro che ci saranno più squadre a lottare per la prima posizione, e non solo” ha concluso.
Fonte dichiarazioni: FormulaPasssion