Ferrari non aveva ancora firmato l’accordo dei motoristi a causa della concessione a Red Bull Powertrains dello status di nuovo motorista. Le proteste degli uomini in rosso non hanno però avuto molto successo, e così la Scuderia di Maranello ha ceduto alle proprie rimostranze. Stando a quanto riportato dal Corriere dello Sport, prossimamente ci sarà la firma sull’accordo.
Con il cambio di regolamento, i motori diventeranno meno potenti sul lato endotermico, pur mantenendo il classico V6, e vedranno una maggior erogazione elettrica. In tal senso, i nuovi motoristi (Audi, Red Bull Powertrains e forse Porsche) potranno investire più denaro nello sviluppo di una power unit (25 milioni di dollari in tre anni), oltre ad avere maggior tempo a disposizione sul banco dinamico.
Non verrà esercitato il diritto di veto
Ferrari aveva elevato delle proteste relative allo status di RBPT, che al momento si appoggia alla proprietà intellettuale di Honda per le proprie power unit. Dal 2026, però, la scuderia di Milton Keynes dovrà contare su un motore sviluppato in maniera integrale con le proprie forze. In tal senso sono già stati reclutati diversi ingegneri per lo sviluppo del nuovo propulsore.
Ferrari non era stata invitata all’ultima riunione in quanto non aveva ancora firmato l’accordo, e questa situazione la vede rientrare nei ranghi e garantire il proprio futuro, almeno come motorista, anche nella nuova generazione di Formula 1 che partirà dal 2026.
Fonte: FormulaPassion