La Ferrari doveva rialzarsi dopo la débâcle a Baku. I problemi di affidabilità hanno portato il team di Maranello a fare delle scelte importanti in funzione delle prossime gare, cruciali per le sorti del Mondiale. Siamo ormai quasi a metà calendario e la partita si gioca soprattutto sullo sviluppo e sulla gestione delle Power Unit e le relative penalità. Se la Red Bull ha dimostrato meno problemi nel gestire gli aggiornamenti sulla RB18 la Ferrari ha iniziato a soffrire quelli sulla F1-75, collezionando pesanti ritiri, tre nelle ultime tre gare. Un segnale preoccupante per il futuro.
In Canada è arrivata la prima penalità stagionale per Charles Leclerc. Il monegasco ha montato nel corso del weekend non una ma ben due Power Unit nuove, in modo tale da avere più elementi freschi da utilizzare a rotazione, smarcando una penalità unica di 20 posizioni in griglia di partenza, piuttosto che rischiarne altre nei Gran Premi successivi.
Una rimonta sudata..
Una gara impegnativa quella di Charles Leclerc, costretto a risalire dal fondo con pazienza e una buona dose di coraggio. Ottiene un 5° posto alla fine di una lunga e interminabile rimonta, impreziosita da alcuni sorpassi da cardiopalma ma sacrificata dall’Alpine impazzita di Ocon. Charles ha passato tanto tempo dietro gli scarichi della monoposto azzurra, troppo. Questo ha messo il team di Maranello e Charles con le spalle contro il muro. La chiamata ai box e l’errore nel pit-stop hanno dato la mazzata definitiva al monegasco rimasto imbottigliato nel traffico. Rassegnato, Charles ha dovuto ricominciare da capo per concludere la rimonta dietro le due Mercedes, a un passo dal podio. Avrebbe potuto, e voluto, ottenere di più.
“Alla fine mi sono divertito tanto, ma all’inizio è stato frustrante. – ha detto Leclerc a fine gara. “A metà gara mi sono ritrovato con Ocon che aveva gomme migliori e non sono riuscito a sorpassare. Poi appena ho fatto il pit c’è stato questo piccolo errore e sicuramente poteva andare meglio. È sempre bello essere soddisfatti, ma di un quinto posto non posso di certo essere contento. Sono rimasto calmo, ho aspettato perché sapevo fosse una gara di pazienza. Dal 19° al 5° posto è bene, ora puntiamo a Silverstone per vincere.”
Bene Carlos ma Charles fa la differenza
Quella di ieri per Carlos Sainz, a un soffio dalla prima vittoria in carriera è stata indubbiamente una delle più belle gare da quando è arrivato in Ferrari. Dimostra di essere un bravissimo pilota, anche se paga alcuni errori che certi piloti, come Max Verstappen, invece non concedono. L’ambizione, la velocità non gli mancano ma serve di più per fare la differenza, e non solo quando Charles è lontano. Ancora accusa di non capire bene la macchina ma il segnale dato in questo weekend è incoraggiante e rimane l’amarezza di non averlo visto sul gradino più alto del podio in un’occasione ghiotta come questa, con “solo” un avversario da battere.
“Non c’è che dire, ho spinto al massimo e non ho lasciato nemmeno un centimetro in frenata o vicino ai muretti. Le ho provate tutte per provare ad attaccare Max Verstappen ma non c’è stato verso, non avevo abbastanza velocità per avvicinarmi del tutto al tornantino e sfruttare al massimo il DRS” – ha detto Sainz a fine gara.
Sentendo questo però non possiamo non pensare cosa avrebbe fatto Charles visto il buon passo della Ferrari e la capacità del monegasco di tirare fuori il coniglio dal cilindro. L’antagonismo tra lui e l’olandese è destinato a diventare una sceneggiatura di un film. Entrambi meritano un Mondiale. Max piano piano sta ipotecando il suo secondo, mentre Charles, ancora dietro Perez in campionato, si trova davanti a una montagna difficile da scalare.
Per il Mondiale serve altro
“Sono 49 punti dietro rispetto a Max, due vittorie ed è fatta” – ha commentato così Charles a fine gara. Gli occhi però dicono ben altro. Perché se la gara dei due ferraristi è stata da 30 e lode non si può dire lo stesso del team, che dimostra di non avere la lungimiranza che serve per arrivare a fine Mondiale ancora in lotta con Red Bull.
Non si è vista solo la differenza tra due piloti d’eccezione come Max e Charles e piloti buoni come Sainz, ma anche la capacità del team di reagire agli imprevisti. C’è sempre un po’ di timore nei team radio, non da parte dei piloti, quello sarebbe sacrosanto. Piuttosto il contrario: è più il team ad affidarsi ai piloti. Sono loro la vera spina dorsale, quando dovrebbe essere l’opposto. Gli errori hanno un peso tanto quanto i problemi di affidabilità, non vanno sminuiti e giustificati. Il vero problema della Ferrari a Montréal non è stato la Red Bull imprendibile di Max Verstappen ma l’ennesimo errore non concesso a chi vuole ambire all’iride.
Occhi a Silverstone
Il team ha una settimana di pausa prima di partire per Silverstone. Una settimana cruciale per poter lavorare e migliorare aspetti che ultimamente sono peggiorati, come proprio i pit-stop, e pensare anche alla battaglia con la Red Bull, intenzionata a portare in campo, o meglio in pista, ulteriori aggiornamenti.