Nuovo fondo e altri cambiamenti. Scelte contrarie a Mercedes e Alpine: chi ha ragione?
I problemi della SF-23
Come sappiamo, quest’anno la SF-23 non ha brillato nel suo esordio di stagione. I tifosi si sono dovuti accontentare di un podio di Leclerc, che è arrivato terzo a Baku la scorsa settimana. Tra gli svariati interventi che gli ingegneri stanno facendo, c’è la questione del carico aerodinamico. Di solito, ci si aspetta una configurazione da carico medio, tranne nel caso della Red Bull. E, di conseguenza, un’ala a cucchiaio a mono-pilone più carica. Finora la Ferrari ha impiegato tre specifiche di ala, tutte e tre alquanto leggere; la scelta dell’ala posteriore non è mai stata netta. La Rossa sta correndo dunque con un carico maggiore sull’anteriore che sul posteriore. La SF-23 soffre nelle curve in appoggio tra i 160 e i 200 km/h, quando l’auto sviluppa da 800 kg a 1500 kg di carico in curva e il peso del carburante incide oltre il 5%. Riducendo la velocità del 3% in curva. Ciò spiega come mai la Ferrari recupera un po’ di performance verso la fine della gara, con meno carburante. Per la SF-23 la prospettiva di risalita non è ancora delle migliori, ma un buon piazzamento eventuale a Miami varrebbe il doppio. Considerando anche che la tappa di Imola è sempre più vicina.
Le scelte aerodinamiche
La Ferrari ha portato con sé due ali anteriori da medio carico a Miami. Ali che dovrebbero adattarsi bene alle caratteristiche di questo circuito, che è cittadino. Sulle SF-23 saranno fatte delle prove comparative con un nuovo diffusore. Dunque durante le libere i piloti gireranno con diverse incidenze dell’ultimo flap. Mercedes e Alpine e, in generale, le altre scuderie sembrano voler cercare una configurazione decisamente più carica con l’ultimo elemento quasi rettilineo.
Questa settimana sui cavalletti della Rossa sono state notate due ali anteriori che divergono solo nella diversa incidenza del flap mobile. In uno dei due esemplari, l’incidenza del flap mobile è maggiore. Il suo andamento è decisamente più ondulato rispetto a quanto era stato fatto per Baku. È scomparso il piccolo nolder che abbiamo visto la scorsa settimana nella porzione di ala più vicina al sistema di regolazione.
Tutti gli altri cambiamenti
Congiuntamente ai lavori meccanici e aerodinamici per aumentare il carico sulle medie velocità e ridurre i saltelli, la Ferrari apporterà anche un nuovo fondo. Oltre a cercare di migliorare l’assetto. Tenendo anche conto del clima caldo e umido di Miami, forse, però, più fresco rispetto allo scorso anno. Gli ingegneri sanno che quella di Miami potrebbe non essere la migliore pista per la Scuderia di Maranello. Per esempio, vi saranno tre zone DRS che favoriranno Mercedes e Aston Martin, per non parlare della Red Bull. A ogni attivazione di DRS sembra spiccare il volo.
La Mercedes e, soprattutto, l’Alpine hanno optato per un carico maggiore sull’incidenza dell’ultimo flap. Le prove libere saranno fondamentali per comprendere quale sia la scelta migliore.