Un’altra breve pausa per la F1, ma adesso si torna a correre. La categoria regina del motorsport torna in un circuito storico. La sua partecipazione è stata negata per 4 anni di fila a causa della pandemia di Covid-19. Questa settimana, si torna a Shanghai, in Cina, scopriamo quindi i segreti del circuito, una grande incognita per i team.
Dopo 5 anni si ritorna in Cina: vediamo la storia del circuito di Shanghai
Il circuito di Shanghai è un tracciato permanente situato nella periferia della metropoli cinese. Inaugurato nel 2004, è lungo 5451 metri, presenta 16 curve e 2 zone DRS. La prima di quest’ultima sul rettilineo principale, la seconda tra la 13 e la 14. Questo tratto, lungo più di 1 km, rappresenta uno dei rettilinei più lunghi di tutto il calendario.
Disegnata da Hermann Tilke, la pista è da subito stata apprezzata parecchio dai piloti. Uno in particolare, però, sembra avere molto a cuore questo tracciato. Lewis Hamilton, infatti, ha il maggior numero di vittorie a Shanghai, ben 6. Ciò che rende grande questo numero è che i secondo più vincenti in Cina sono Fernando Alonso e Nico Rosberg, con sole 2 vittorie. Tra i costruttori, Mercedes davanti a tutti con 6, seguite da Ferrari con 4, McLaren con 3, Red Bull con 2 e Renault con 1.
Il record assoluto del circuito è di Sebastian Vettel in 1’31″095. Quello in gara invece appartiene a Michael Schumacher in 1’32”238, fatto segnare sulla mitica F2004.
In Cina si parte da zero: nuove vetture e week-end Sprint
Dal 2019 ad oggi molte cose sono cambiate nella Formula 1. Nuove vetture ad effetto suolo sono state concepite, e la grandezza delle gomme è aumentata da 13 a 18 pollici. Ciò vuol dire che non ci sono dati reali su cui basarsi. Inoltre, verrà usato il format che comprende anche la Sprint Race. Questo comporterà alla riduzione delle prove libere da 3 sessioni ad una sola. Il meteo che potrebbe rivelarsi pazzerello sarà un’altra incognita su questo week-end di gara.
Undercut ed un mix di curve letale: queste le caratteristiche cruciali del circuito
Come riscontrato a Suzuka, la carta dell’undercut può essere letale per chi la subisce. Fermarsi prima e fare un giro mostruoso per uscire davanti al proprio avversario sarà una strategia molto utilizzata anche in Cina.
Il circuito, inoltre, offre un mix di curve lente (1, 2, 3 e anche 14) ed alcune a media-alta velocità (7, 8, 13). Sul rettilineo dopo la curva 13 si raggiungeranno alte velocità a prescindere dell’assetto utilizzato. Per questo motivo, i team dovrebbero optare per un assetto a medio-alto carico. I più temerari potrebbero anche tentare un assetto da medio carico, ma sarebbe un grande azzardo.
Verstappen il favorito anche in Cina, Ferrari e McLaren per il podio
È tempo di pronostici. Una gara con pochi dati e moltissime incognite, ma il favorito è sempre e solo lui: Max Verstappen. L’olandese viene dal dominio della gara giapponese, e vorrà senza dubbio ripetersi anche in Cina. Dietro di lui, probabilmente sarà una battaglia a 5 per il podio. Sergio Perez dovrà dimostrarsi all’altezza del suo compito, ovvero scudiero di SuperMax. Le due Ferrari vorranno confermarsi sempre più seconda forza e chissà, magari piazzarne addirittura 2 sul podio. Leggermente dietro troviamo McLaren, che cerca rivalsa dopo il mancato podio in Giappone. Il team inglese cercherà quindi di punzecchiare i due colossi davanti, nella speranza di anche solo un minimo errore.
ARTICOLO DI FRANCESCO ORLANDO