Questa qualifica è stata una doccia fredda nel caldo di Singapore per Red Bull. Le modifiche richieste da Verstappen dopo i problemi di bilanciamento rilevati venerdì non hanno funzionato. La RB19 era troppo nervosa e sia l’olandese che Perez hanno faticato a tenerla in pista, finendo per uscire nel Q2, messo fuori dall’esordiente Liam Lawson al suo secondo GP in F1. Non vedevamo una Red Bull così in difficoltà da tempo, abituati ad un dominio schiacciante. Per la prima volta in questa stagione abbiamo visto il lato più umano del team capitanato da Christian Horner. Un Newey con lo sguardo fisso sulla monoposto che conosce più di se stesso ma che qui, li ha traditi. E questo tradimento pesa a Singapore perché rimontare qui è più di un’impresa. La tensione non è mai calata nel box Red Bull, e lo dimostra lo stesso Verstappen furioso sia nei team radio che a caldo appena uscito dalla monoposto senza aver avuto nemmeno l’opportunità di giocarsi la Pole.
La vittoria sembra ormai impossibile, tanto da rendere ininfluente, per Max qualsiasi decisione dei commissari sulla questione impeding. Sono due i casi che verranno indagati nelle prossime ore e che con tutta probabilità costringeranno l’olandese a retrocedere di almeno 3 posizioni in griglia di partenza.
Verstappen deluso: modifiche hanno peggiorato la situazione
Sapeva di non poter attaccare la Pole. Lo sapeva da ieri. Stamattina – pomeriggio a Singapore – ha terminato le FP3 dicendo che questa macchina sarebbe andata bene per una gara di drifting non di certo per correre in condizioni normali. Non aveva tutti i torti. Il team ha scelto di fare un passo indietro sul nuovo fondo, ma la situazione non è migliorata. I problemi sono rimasti. Sulla questione del primo caso sotto investigazione, ovvero il fatto di essersi fermato in pit-lane per circa 10-15 secondi, aspettando l’ultimo momento per uscire e rallentando quindi i piloti dietro Max si giustifica così: “Lo fanno gran parte dei piloti. Quando è verde il primo che va in pista solitamente vuole un certo gap, soprattutto su un circuito cittadino, per cui gli altri aspettano prima di andare. Io ho voluto aspettare per avere un giro out normale, senza dover rallentare poi dopo in pista. Per questo ho aspettato.”
Questo invece, il commento sulle penalità:“Sulle penalità, parlerò con gli stewards, ma onestamente dopo le prestazioni che abbiamo avuto oggi non mi interessano nemmeno. Abbiamo cercato di cambiare diverse cose sulla monoposto pensando di migliorarla ma credo che le modifiche fatte abbiano peggiorato ulteriormente la situazione. La macchina era inguidabile, non riuscivo proprio a sentirla.”
Ora la domanda però è, chi interromperà il dominio Red Bull?