L’ex Team Principal Alpine Otmar Szafnauer ha puntato il dito contro i vertici Renault, accusandoli di essere la vera causa dell’insuccesso del team.
Szafnauer sul piede di guerra
La seconda stagione in Alpine, per Szafnauer è terminata prima del previsto. Ma il suo non è stato l’unico addio. Anche anche il direttore sportivo Alan Permane è dovuto tornare a casa, dopo il Gran Premio del Belgio. Come primo effetto di questi cambiamenti il team ha nominato un Team Principal provvisorio, Bruno Famin, il quale ha dichiarato che Szafnauer e Renault avevano “tempistiche diverse” per tornare a lottare per vittorie e campionati.
Un’affermazione che non è piaciuta all’ex team principal che ha successivamente criticato il team accusando la dirigenza Renault di non sapere cosa serva per avere successo in Formula 1. Il team sta attraversando una fase delicata, di profondi cambiamenti. I risultati di questa prima parte di stagione non sono stati all’altezza delle ambizioni dei vertici Renault desiderosi di tornare in lotta per il mondiale. Non solo questo non è accaduto. Ma l’Alpine è stata superata ampiamente anche da McLaren. E mentre l’Alpine cerca dalla FIA risposte più tecniche al calo di prestazioni di questa stagione in attesa del prossimo Team Principal, Szafnauer dà una versione diversa.
I problemi di Alpine
Il problema maggiore per Szafnauer, intervistato da SiriusXM, è stato che in Renault: “Volevano fare più in fretta di quanto fosse possibile e io non potevo accettare una tempistica irrealistica, perché se si fa così è solo una questione di tempo e tutti si sentono frustrati, quindi ho esposto un piano molto realistico e possibile e credo che loro volessero accorciare il piano con qualcun altro”. Al suo arrivo in Alpine inoltre, Szafnauer avrebbe riscontrato anche un livello di competenze più basso di quanto si aspettasse. Per colmare queste lacune ci sarebbero volute risorse da altri team, il che richiede ancora più tempo.
“Ci sono settori dell’organizzazione in cui il livello di competenza è molto elementare e ciò è dovuto al fatto che le persone che vi lavorano sono laureate, ad esempio, e hanno 25 anni di esperienza come in altre squadre. È stato in questi settori che ho iniziato a reclutare, ma i migliori in Formula 1 hanno di solito contratti a lungo termine, almeno di tre anni. Sono riuscito a convincere un bel po’ di persone in settori che avevamo bisogno di rafforzare, ma sfortunatamente alcuni di loro sarebbero arrivati nell’autunno del ’23, la maggior parte a metà del ’24 e alcuni nel 2025, e questo è ciò che ho cercato di spiegare: ‘Guarda, sta accadendo, stanno arrivando, ma a volte si fa mezzo passo indietro per farne due avanti'”.
Renault e il controllo eccessivo
Szafnauer sarebbe rimasto sorpreso anche dal livello di controllo che la casa madre voleva avere su molte aree della squadra corse. Qualcosa di mai visto secondo l’ex team principal. “La casa madre voleva avere il controllo su molte aree della squadra corse, più di quanto avessi mai visto prima. L’area commerciale, l’area marketing, le risorse umane, le finanze, la comunicazione, tutte queste cose non facevano capo a me, ma a chi mi stava intorno, a qualcun altro nell’organizzazione più grande, e tutti si comportavano come se fossimo la Marina, ma noi dovevamo essere pirati per vincere. Non va affatto bene, perché se devi assumere qualcuno e devi stipulare un contratto entro un giorno, perché è questo che facciamo in Formula 1, non puoi metterci due settimane”.
Fonte dichiarazioni: Motorsport.com