A una settimana dal termine dell’investigazione svolta nei confronti del Team Principal della Red Bull, Christian Horner, un nuovo scandalo irrompe sulla scena. Al centro del ciclone il presidente della FIA, Ben Sulayem, sotto investigazione per aver interferito con il risultato della gara di Formula 1 a Jeddah. Accuse che non si fermano qui. Ci sarebbe infatti un’altra questione che è venuta fuori nelle ultime ore e che riguarda sempre Ben Sulayem. Questa volta in correlazione alla new entry del calendario di Formula 1 della passata stagione, ovvero il GP di Las Vegas. Le accuse arrivate dalla stessa fonte dei fatti a Jeddah, questa volta parlano del tentativo, da parte del presidente di ostacolare il regolare svolgimento del Gran Premio con dei cavilli sulla sicurezza.
Presidente della FIA Sulayem sotto investigazione: avrebbe interferito con i risultati di Jeddah 2023
Nel secondo weekend di gara di questo 2024, l’azione della pista è stata nuovamente oscurata dall’ombra di un’investigazione, questa volta nei riguardi del presidente della FIA Sulayem per aver interferito con i risultati di Jeddah 2023.
Secondo quanto riportato dalla “BBC”, Mohammed Ben Sulayem avrebbe chiamato, in occasione del Gran Premio dell’Arabia Saudita 2023, Sheikh Abdullah bin Hamad bin Isa Al Khalif – vice presidente FIA per lo sport in Medio Oriente e Nord Africa. In tale chiamata avrebbe insistito per annullare la penalità data al pilota dell’Aston Martin, Fernando Alonso.
Durante quella gara furono assegnati ad Alonso 10 secondi di penalità perchè i meccanici avevano iniziato a lavorare sulla monoposto #14 mentre stava scontando 5 secondi di penalità per un’altra infrazione. L’asturiano terminò la gara in 3° posizione.
L’accusa si estende al tentativo di non far disputare il Gran Premio di Las Vegas
Ben Sulayem non si sarebbe però fermato qui. Secondo lo stesso rapporto, come riferisce la BBC, il presidente della FIA avrebbe detto ai funzionari di non certificare il circuito di Las Vegas per la gara della passata stagione. Cercando cavilli per non far ottenere l’omologazione al circuito cittadino che si snoda tra le vie più famose della “sin city”. Secondo questo report “i funzionari non sono stati in grado di trovare alcun problema con il circuito e quindi hanno certificato l’idoneità della gara”, che si è regolarmente svolta. Ma la pressione di Ben Sulayem ha aperto ad uno spettro più ampio che riporta la questione su quella che ormai sembra diventare sempre più una lotta di potere tra FIA e Liberty Media.
Nessun commento da parte della FIA
Il rapporto stilato dell’ufficiale della compliance dice che Sulayem avrebbe insistito con gli stewards affinché revocassero la seconda penalità inflitta ad Alonso.
Sia la FIA che il suo presidente, Ben Sulayem, non hanno al momento commentato a proposito dell’investigazione. Si attende dunque il comitato etico, che impiegherà dalle quattro alle sei settimane per rispondere al report della vicenda.