Non c’è riposo per la massima categoria del motorsport. Anche questa settimana si corre e ci si sposta a Silverstone, in Gran Bretagna.
Monza e Silverstone: la storia della F1
Il circuito di Silverstone è un tracciato permanente dove, il 13 maggio 1950, si corse la prima gara assoluta di Formula 1. Si snoda per 5891 metri ed è composto da 18 curve. Inaugurato nel 1947, si trattava nei primi anni di una pista velocissima: il circuito era infatti formato da tre piste di aeroporti militari collegati tra di loro da curve secche e rapide. Come per qualsiasi tracciato, anche Silverstone subì molte modifiche nel corso dei decenni. L’ultima fu quella di spostare il rettilineo del traguardo, situato originariamente tra le curve Woodcote e Copse. Pertanto, ad oggi, la bandiera scacchi sventola sul tratto tra le tornate denominate Club ed Abbey, dove è stato costruito un nuovo paddock e delle nuove pit lane. Presenta 2 zone DRS, una tra la 5 e la 6 e la seconda tra la 14 e la 15 (ossia tra Chapel e Stowe).
Il record assoluto sul giro lo detiene Lewis Hamilton su Mercedes in 1’24″303 nelle qualifiche del 2020. Il record in gara lo fece segnare, sempre nella stessa edizione, Max Verstappen su Red Bull in 1’27″097.
Meteo incerto e tanta usura
L’aspetto fondamentale che i team dovranno tenere d’occhio sarà sicuramente il meteo. Questo circuito, infatti, si colloca tra due paesini, ovvero Buckinghamshire e Northamptonshire. Negli anni precedenti, proprio per questo motivo, abbiamo assistito a gare dove pioveva solamente in una metà del tracciato. Sarà dunque fondamentale per i team capire quando sarà il momento di passare dalle slick alle intermedie.
Inoltre, negli anni precedenti, ci sono state molte controversie sul setup corretto da utilizzare. Un setup da medio-basso carico porterebbe ad una macchina molto veloce nei tratti rettilinei, ma molto difficile da guidare nelle curve veloci. Per giunta, quest’ultimo comporta un maggiore degrado, trattandosi di un assetto che porta la vettura a scivolare tanto. Potrebbe quindi essere una migliore opzione quella di optare per una configurazione da medio-alto carico. È vero, si andrebbe a perdere qualcosa nei tratti veloci (principalmente nel primo settore), ma si avrebbe una monoposto più precisa in curve come Copse, Maggots e Becketts. Con una macchina più puntata, inoltre, le gomme sarebbero meno sottoposte a stress e potrebbero durare più a lungo, ma la gara dovrebbe svolgersi su due soste.
A Silverstone di re ce n’è uno, ma il leone ha fame di vittorie
Da ormai inizio stagione, indicare un possibile vincitore sembra risultare molto facile. Poche garanzie ormai, ed una di queste si chiama SuperMax. Il binomio RB19-Max funziona alla perfezione, e finché la macchina non lo tradirà, il leone olandese non sembra voler commettere errori. Sarà un ottimo banco di prova per Ferrari per capire effettivamente se si è ritornati ad essere la seconda forza in campo. Ricordiamo però chi detiene il record di vittorie su questo tracciato, ovvero Sir Lewis Hamilton. Dopo il disastro in Austria, il britannico è chiamato ad una superlativa gara in una pista di cui lui è il re.
ARTCOLO DI FRANCESCO ORLANDO