Dopo la settimana di pausa per la F1, si torna a metter mano alle monoposto. Questa volta, la categoria regina del motorsport vola a Montréal, in Canada.
La storia del circuito del Canada intitolato a Gilles Villeneuve
Il circuito di Montréal è un cittadino semi-permanente costruito nel 1976 e omologato per le gare automobilistiche più importanti nel 1978. Lungo 4361 metri, presenta 14 curve. È uno dei tracciati più veloci nel calendario. La prima edizione, proprio nel ’78, è stata vinta dall’eroe di casa Gilles Villeneuve che, dopo la sua morte nel 1982, ha ricevuto l’onore di avere un circuito intitolato a lui stesso. Come per qualsiasi altro appuntamento, negli anni, si è cercato di rendere il tutto il più sicuro possibile. La conformazione della zona dove è sorta la pista non è opportuna per creare delle vie di fuga più ampie. Quindi, per quanto si sia tentato di ampliarle, tutto il tracciato resta abbastanza complicato, dove le abilità del pilota vengono messe in risalto. Per questo motivo, non dovrebbero mancare le Safety Car.
Troviamo tre zone DRS, una sul rettilineo del traguardo, una in quello tra la 7 e la 8 ed un ultimo tra il tornantino e la chicane che porta alla bandiera a scacchi. Il punto migliore dove sorpassare è sicuramente in curva 1, ma il circuito, essendo molto veloce, si presta abbastanza ai sorpassi in altre zone e, di conseguenza, allo spettacolo. Il record assoluto sul giro è stato stabilito da Sebastian Vettel sulla sua Ferrari SF90 nelle qualifiche del 2019 in 1’10”240. Il record in gara appartiene a Valtteri Bottas sulla sua Mercedes AMG F1 W10 EQ Power+ sempre nel 2019 in 1’13”078.
Tracciato Stop&Go, occhio al carburante
In Canada, la Pirelli ha deciso di portare le mescole più morbide di quelle a disposizione. Come fatto notare da Esteban Ocon, pur essendo un manto liscio quello di Montréal, ci si aspetta molto degrado. Potremmo perciò vedere una gara dove i piloti siano obbligati a fermarsi addirittura 3 volte nel corso dei 70 giri previsti.
Inoltre, le curve sono di tipo Stop&Go, ossia dove i freni vengono messi a durissima prova. Questo comporta i team a trovare l’assetto che possa permettere alla vettura di dimostrare un’ottima trazione ed un’altrettanta ottima velocità massima. Un altro fattore chiave per la gara sarà l’elevatissimo consumo di carburante dimostrato nelle passate edizioni.
GP Canada, serve ancora dire chi è il favorito?
Arriviamo al punto caldo: chi può essere il favorito? Solo un nome, a meno di problemi legati ad una macchina che sembra perfetta, può essere detto: Max Verstappen. Con la vittoria in questo week-end, la Red Bull raggiungerebbe il traguardo delle 100 vittorie in F1, mentre SuperMax agguanterebbe l’immortale Ayrton Senna a 41 vittorie in carriera. Il tracciato, poi, si adatta perfettamente alle caratteristiche della RB19. Trazione e velocità massima, i due punti forti della vettura made in Milton Keynes. Si prospetta quindi un altro fine settimana da protagonista per il due volte campione del mondo del team austriaco.
ARTICOLO DI FRANCESCO ORLANDO