Anche se non sono passati nemmeno 2 anni dalla rivoluzione tecnica che ha colpito la F1, si pensa già a quella del 2026. Da quell’annata, infatti, l’MGU-H non sarà più parte dei motori sempre più ibridi di queste vetture. Inoltre, l’MGU-K avrà un ruolo sempre più centrale sprigionando più cavalli, fino ad arrivare ad una spinta complessiva dell’intera PU di poco più di 1000 cavalli.
Max preoccupato: “Sembra terribile”
I team, per prepararsi al meglio, hanno lavorato per la realizzazione delle simulazioni dove si cerca di ricreare la futura monoposto. Tutto questo grazie ai potentissimi computer che le scuderie dispongono. Tra i piloti ad aver provato al simulatore questo concept c’è Max Verstappen. Il due volte campione del mondo ed attualmente leader del campionato si è però dimostrato davvero deluso da ciò che ha virtualmente guidato. In un’intervista dove gli veniva chiesto cosa ne pensasse riguardo alla nuova generazione di vetture, la sua risposta è stata incredibile: “A me sembra piuttosto terribile. Se vai a tavoletta sul rettilineo di Monza, tipo quattro o cinquecento metri prima della fine del rettilineo, devi scalare le marce perché è la soluzione più veloce. Penso che questa non sia la strada da seguire”. La scalata di cui parla l’olandese, sempre in base ai suoi test, serviva per ottimizzare al meglio la batteria, che altrimenti verrebbe troppo compromessa.
Risponde Symonds: “Tutti i team hanno dati obsoleti”
Dopo queste dichiarazioni shock da parte di SuperMax, la risposta della FIA era d’obbligo. A prendere la parola è stato Pat Symonds, responsabile tecnico della F1, il quale ha spiegato che i dati utilizzati da tutti i team sono obsoleti. Secondo quanto spiegato dal britannico, la Federazione ha fatto grandi passi avanti rispetto a quello che le scuderie possiedono.
“Siamo mesi avanti a loro”
Tutto questo è stato riferito in un’intervista a Motorsport.com, dove parla di come la stessa situazione si fosse già presentata nel 2022: “Le squadre spendono gran parte del loro budget per acquistare campanelli d’allarme. Abbiamo avuto esattamente la stessa sensazione con le vetture 2022, che non avrebbe funzionato, e noi abbiamo già affrontato tutto questo, quindi sappiamo cosa stiamo facendo. A mio avviso, la vettura del 2026 non è un cambiamento più grande di quella del 2022. Direi che in realtà è un po’ meno un salto sull’aerodinamica. Sì, ci sono più componenti attivi, ma non c’è nulla di magico nell’aerodinamica attiva. Sono abbastanza fiducioso. E parlando di Max che l’ha guidata al simulatore: non ha guidato quello che abbiamo ora. Lo so, perché noi siamo ovviamente mesi avanti rispetto a loro”.
Pur con qualche perplessità, quello che filtra al momento è puro ottimismo per una rivoluzione che, per come se ne parla, potrebbe essere epocale.
ARTICOLO DI FRANCESCO ORLANDO