Poteva essere un weekend di conferme considerando le due gare precedenti, salito in entrambe sul podio. Invece il gp d’Australia per Sergio Perez è stato una delusione. Il quinto posto, ma soprattutto il passo avuto, sono la sintesi di una gara anonima sì, ma anche con un pizzico di sfortuna.
Assenza di passo
Il ritiro del compagno di squadra Verstappen era l’occasione per Perez di disputare un gran premio solido, di far vedere a Red Bull che anche lui può portare risultati importanti per il team.
La Scuderia di Milton Keynes si era affidata a lui per provare a recuperare e, perché no, andare a podio. Se la penalità ottenuta dopo la qualifica per impeding già l’ha fatto partire più indietro del previsto, il passo gara sicuramente non lo ha aiutato. 56 secondi. Ecco il distacco finale tra il messicano e il vincitore del gran premio, Carlos Sainz. Quasi un minuto caratterizzato da minor talento rispetto al compagno – che anche in qualifica aveva fatto una magia conquistando la pole position – oltre a una mancanza di equilibrio della vettura. E, in tutto ciò, anche la sfortuna.
Gestione gomme e non solo…il GP d’Australia di Sergio Perez
Sin dal venerdì erano sotto gli occhi di tutti le criticità della RB20 nella gestione delle gomme anteriori. La difficoltà nel trovare il set-up corretto per sopperire al problema è risultata evidente in gara.
È insolito vedere Red Bull disputare un gran premio così, ma in circuiti di questo genere fa sempre fatica. È capitato lo scorso anno a Singapore, per fare un esempio. C’è da considerare anche che Pirelli ha portato mescole più morbide in Australia che hanno aumentato la possibilità di graining, degrado.
Come se non bastasse, Perez è stato anche sfortunato. La monoposto aveva problemi di carico che hanno portato la RB20 a perdere circa 20 punti. Di partenza il suo ritmo reale con le gomme dure era identico a quello dei leader.
Diventa quindi inevitabile chiedersi: cos’è successo?
Tutta colpa… di un tear off
Sembra infatti che un fattore determinante sia stato un team off che, stando a quanto dichiarato da Christian Horner ai media, è finito sotto il fondo della monoposto numero 11:
“Mentre sorpassava Fernando, ha notato un tear off sotto il fondo. Si è depositato in un’area dove provoca una significativa perdita aerodinamica. Dopo aver superato Fernando, la macchina non si comportava come avrebbe dovuto. Da lì siamo partiti vedere il degrado delle gomme, e anche alla fine del secondo stint, cosa insolita per le nostre vetture”.
Può sembrare una cosa da poco, anche se Charles Leclerc in passato ci aveva già dato prova di quanto un tear off possa incidere sul rendimento. Nel caso di Perez ha deviato alcuni flussi che hanno fatto perdere punti di carico aerodinamico.
I fantasmi del passato, presente e futuro
Un weekend deludente che rigetta su Sergio Perez gli spettri dello scorso anno, quando si vociferava una possibile sostituzione addirittura a campionato in corso. Fantasmi che in realtà non se ne sono mai andati.
Il futuro del messicano è sempre appeso a un filo… A differenza della scorsa stagione però si sta dimostrando un pilota solido, anche se non è neanche vicino al compagno di squadra.
Certo, Verstappen è di un’altra categoria rispetto a lui, ma ci sono diversi piloti alla porta che aspettano solo il via libera per entrare in Red Bull e prendere il suo post. Tra questi piloti possibili prossimi compagni di Verstappen c’è Sainz.
Un passo falso l’ha già commesso in questo 2024, ma le attenuanti del caso a Perez hanno fatto tirare un sospiro di sollievo nel gp d’Australia.
Per ora.