In questa stagione di Formula 1 c’è un uomo che pare faccia uno sport a parte, di nome Max Verstappen. Il pilota della Red Bull è arrivato a quota sei vittorie consecutive e non ha assolutamente intenzione di fermarsi. Il binomio Max-RB19 sembra a oggi esser imbattibile e soprattutto inimitabile, specialmente se si considerano le prestazioni del suo compagno di squadra.
La grande ambizione
Dopotutto basta pensarci: Sergio Perez guida la stessa identica vettura di Verstappen, salvo naturalmente le differenze relative al set up e quelle in classifica, con un distacco tra i due che è attualmente di 99 punti. Il messicano era partito a inizio stagione sperando di poter davvero impensierire Verstappen e di potersela giocare con lui per il titolo. La vittoria di Jeddah, e il weekend dominato a Baku, avevano gasato e non poco il numero #11 della griglia, che aveva dichiarato di avere un obiettivo molto chiaro: diventare campione del mondo.
Il crollo di Perez
Le cose in realtà sono cambiate, e anche nettamente, dal Gran Premio di Miami. Per via dell’errore di Leclerc in qualifica, Perez ottenne una preziosa pole position – mentre Verstappen fu costretto a partire dalla nona posizione. Nessun problema però se ti chiami Max e hai un feeling unico con quell’astronave. Verstappen svolse una gara di rimonta perfetta, tanto da superare il compagno di squadra e vincere il Gran Premio. Da quel momento, Perez è entrato nel pallone più totale: Monaco e Silverstone fuori al Q1, mentre a Barcellona, Canada e Austria non è andato oltre il Q2.
Marko lancia la frecciatina
Risultati che deludono nettamente, soprattutto se si considerano le pole ottenute dal compagno di squadra. In gara però Perez, grazie anche alla vettura che ha a disposizione, riesce sempre a risalire numerose posizioni e a centrare la zona punti. Ogni fine settimana dunque, in casa Red Bull, la posizione di Perez diventa sempre più traballante. Ad ammetterlo è stato lo stesso Helmut Marko, che dopo le qualifiche di Silverstone – in cui Perez si qualificò sedicesimo – ha affermato: “Che Perez abbia dei punti deboli è evidente. Credo però che non lo sostituiremo perché a oggi non c’è nessuno migliore di lui a disposizione”.
Horner per ora difende Perez: “Continuiamo a sostenerlo”
Situazione dunque chiarissima. Perez però, il giorno dopo in gara, ha risposto abbastanza bene, chiudendo al sesto posto. Un buon piazzamento, che il suo team principal Horner ha definito così: “Credo che la sua gara sia stata fantastica onestamente – ha dichiarato Horner ai microfoni di Sky Sport F1 – ha superato Sainz e ha fatto grandi sorpassi in rimonta. Il problema è che è stata ancora una volta una rimonta. Checo deve qualificarsi meglio e poi tutto andrà bene. Noi stiamo continuando a lavorare e a sostenerlo e sono sicuro che migliorerà“.
E intanto arriva Ricciardo…
La notizia della settimana riguarda chiaramente l’arrivo di Daniel Ricciardo in AlphaTauri, al posto di De Vries. Sotto quest’aspetto, il messaggio mandato da Helmut Marko pare esser molto chiaro: se anche Perez, così come ha fatto De Vries, dovesse non collezionare i risultati sperati – e dall’altra parte Ricciardo riuscisse a svolgere una buona stagione – il posto del messicano inizierebbe davvero a esser a forte rischio. Mettetevi comodi: dall’Ungheria inizierà la stagione di Ricciardo e chissà che non possa al contempo nascere una nuova annata anche per Sergio Perez.