Subito dopo la pausa estiva, la Formula 1 farà tappa a Zandvoort per il GP d’Olanda. Si volerà a casa di Verstappen e, considerando la stagione del campione del mondo, si può già immaginare l’entusiasmo alle stelle del suo pubblico. Sette giorni dopo il GP olandese, invece, si correrà a casa nostra con il GP d’Italia, a Monza, con tante novità per i fan in arrivo.
Dopo l’Olanda, si corre a casa nostra
Nonostante una Ferrari che non convince – soprattutto se la si mette a confronto della passata stagione – a Monza non mancherà l’affetto dei tifosi, con l’inferno rosso che è già stato annunciato, anche se il record dei 330mila dello scorso anno pare esser molto lontano. A comunicarlo, in un’intervista esclusiva al quotidiano “Il Giorno”, è il presidente di ACI Italia Sticchi Damiani: “A luglio ci aspettavamo una risposta migliore sulla vendita dei biglietti, anche se il podio della Ferrari con Leclerc ci dà qualche speranza. Anche se dobbiamo dimenticarci il record dei 330mila dell’anno scorso. Mi auguro si riesca a trovare l’equilibrio”.
Damiani svela: “Ecco cosa ci blocca dal rinnovo di Monza”
Con sempre più richieste da parte delle diverse Nazioni per ospitare un GP, per Monza non sarà di certo facile riuscire a rinnovare il contratto – in scadenza per ora nel 2025 – con Liberty Media. Nulla vieterebbe di pensare a un rinnovo quinquennale, come fatto dagli altri circuiti svolti a luglio, ma a bloccare il tutto, come ammesso da Damiani, è un ostacolo non indifferente: “Aci è titolare del Gran premio d’Italia che è e sarà a Monza, ma noi non siamo proprietari dell’autodromo. Tramite la nostra società Sias lo gestiamo in virtù di una concessione con il Consorzio Parco e Villa che, però, è valida fino al 2028. Quella è la nostra scadenza. Dipende dal fatto che il Consorzio è un ‘progetto di gestione’ del complesso Parco e Villa Reale che ha durata fino al 2029.”
“Allo stato attuale abbiamo la certezza di poter gestire l’autodromo solo fino al 2028, ma non è pensabile un rinnovo con la Formula 1 soltanto per tre anni. Sarebbe anti-economico. Confidiamo che si possa trovare una soluzione condivisa che possa garantire tranquillità a tutti i soggetti interessati”.