Nel clima già teso del paddock di Interlagos, emerge una nuova indiscrezione che sta facendo discutere. Questa volta, l’accusata è McLaren, mentre Red Bull alza il tiro con un sospetto che suona quasi incredibile: i rivali di Woking starebbero sfruttando un trucco segreto per raffreddare i pneumatici inserendo acqua al loro interno. La notizia, lanciata dal prestigioso Auto Motor und Sport, ha scatenato reazioni e curiosità. Vedremo se la FIA indagherà ulteriormente aprendo un nuovo “caso”.
Il nuovo capitolo della faida McLaren-Red Bull: acqua nei pneumatici
Sembra che tra Red Bull e McLaren la rivalità non conosca tregua. Già durante il weekend di Austin, Red Bull era stata al centro delle polemiche per un sistema di regolazione del fondo della vettura con il T-Tray, che McLaren ha considerato troppo “flessibile” e facilmente manovrabile. Una risposta al caso delle ali flessibili, emerso a Baku. Ma ci sarebbe altro. A Interlagos Red Bull sembra essere tornata nuovamente all’attacco puntando il dito contro la McLaren. Il sospetto è che possa aver trovato un modo per inserire piccole quantità di acqua nei pneumatici tramite le valvole. Il presunto obiettivo? Mantenere temperature più basse e ottimizzare la gestione dei pneumatici e il surriscaldamento.
La FIA è ancora in valutazione
Sebbene la notizia abbia infiammato il paddock, la FIA non ha ancora riscontrato prove definitive a sostegno di queste accuse. Il sistema di controllo dei pneumatici è infatti molto rigoroso, e qualsiasi intervento dopo il montaggio dei pneumatici è impossibile per le squadre. Pirelli, responsabile della fornitura e del monitoraggio dei pneumatici, ha confermato che non ha mai osservato anomalie o tentativi sospetti nelle ultime gare, né in Messico né ad Austin. Le procedure di sicurezza prevedono infatti che Pirelli stessa controlli e assegni i pneumatici ai team, rendendo molto difficile ogni intervento non autorizzato.
Ma le accuse di Red Bull non si fermano: nel team del campione in carica Max Verstappen, si ipotizza che alcuni ex ingegneri della scuderia, oggi passati alla concorrenza, possano aver portato con sé alcune tecniche segrete, perfezionandole ulteriormente. Una supposizione che accende ancora di più la miccia in vista delle qualifiche e della gara.
Acqua nei pneumatici: fantascienza o vero vantaggio?
L’idea di aggiungere acqua nei pneumatici di cui è accusata McLaren può sembrare bizzarra, ma tecnicamente il principio è intrigante. Piccole quantità di liquido iniettate all’interno dei pneumatici potrebbero aiutare a dissipare il calore durante i lunghi stint, migliorando la durata delle gomme e offrendo un vantaggio su rivali costretti a gestire temperature più alte. Ma la realizzazione di una tale operazione è complessa e rischiosa: l’acqua dovrebbe evaporare prima dello smontaggio, altrimenti il trucco sarebbe facilmente rilevabile.
Strategie, polemiche e la corsa al titolo
Questa accusa si inserisce in un lungo filone di sospetti che sta caratterizzando questa stagione. La battaglia tra McLaren e Red Bull non si gioca solo in pista, ma anche tra strategie e trovate tecniche che puntano a ogni minimo vantaggio. La FIA, dal canto suo, sta cercando di mantenere il controllo su una Formula 1 sempre più agguerrita anche dietro le quinte.
Mentre la pioggia infuria su Interlagos, è chiaro che questo weekend brasiliano non sarà solo una sfida tra i migliori team del mondiale, ma anche un test per l’integrità del regolamento e per la capacità della FIA di gestire le tensioni tecniche. Resta da vedere se il sospetto di Red Bull troverà conferme, o se Red Bull avrà fatto un buco nell’acqua…per rimanere in tema.