La crescita di McLaren potrebbe subire uno stop che di fatto potrebbe compromettere il proseguo del campionato di F1. Gli aggiornamenti portati dalla scuderia di Woking a Miami stanno dando risvolti positivi, ma alcuni sospetti sembra abbiano catturato l’attenzione della FIA.
McLaren promossa, con riserva
Sin dal Gran Premio di Miami la MCL38 è in grado di giocarsi pole e vittorie un po’ ovunque, con i due piloti che riescono a stare nelle posizioni di vertice. Gli aggiornamenti portati hanno permesso a McLaren di fare un clamoroso step in avanti tanto da raggiungere complessivamente i valori della RB20. Una vittoria – che mancava da Monza 2021 – e altri due podi consecutivi fanno ipotizzare che la scuderia di Woking potrebbe tallonare Red Bull Racing almeno fino al prossimo step di aggiornamenti, che dovrebbe essere previsto tra fine giugno e inizio luglio un po’ per tutti.
In casa McLaren regna positività, vero, ma alcuni sospetti potrebbero creare problemi.
Dalle parole di Leclerc ad un’indagine FIA?
I puntini conducono tutti alle parole di Charles Leclerc che, in seguito alla gara di Imola, ha commentato come la McLaren riesca a ricaricare la parte ibrida della sua power unit, avendo osservato per molti giri la coda della MCL38. Parole che, stando ad alcune voci che circolano in questi ultimi giorni, avrebbero attirato l’attenzione della Federazione.
La FIA secondo le ultime indiscrezioni starebbe infatti considerando di avviare un’indagine sulle pompe del carburante di McLaren e avrebbe chiesto a Mercedes – in quanto suo fornitore – di inviare i propri componenti per un confronto. Da regolamento i propulsori dei team ufficiali e clienti devono essere identici.
Il sospetto è che McLaren abbia fatto “qualcosa di strano“, un qualche tipo di illecito che potrebbe gettare i britannici in situazione simile a quella che ha coinvolto anche la Ferrari nel 2019.
McLaren, nel 2019 Ferrari non ha avuto vita facile
Quell’anno, Ferrari sembrava dominare sui circuiti che richiedevano molta potenza suscitando sospetti e una conseguente indagine. È stato scoperto che avevano manipolato il misuratore del flusso di carburante, aggirando il limite di 100kg/h, permettendo un flusso maggiore e, di conseguenza, prestazioni migliori.
La Federazione ha quindi costretto Ferrari a consumare molto meno carburante durante le gare, con conseguenze negative anche per i suoi team clienti.
Ci è voluto molto tempo prima che Ferrari risuscisse a tornare competitiva. Solo con il cambio di regolamento nel 2022 la Rossa ha conquistato le prime posizioni, tornando a far sperare i tifosi.
Visto lo stato di forma, McLaren non può permettersi in calo di prestazioni. Non resta quindi che attendere smentite o sviluppi ufficiali della vicenda. Per McLaren, e la F1, c’è in gioco molto.