A Las Vegas si è consumato l’ultimo atto della lotta iridata tra Max Verstappen e Lando Norris, una sfida che ha segnato profondamente la stagione 2024. Sotto le luci scintillanti del deserto del Nevada, Verstappen ha chiuso ogni discorso, laureandosi campione del mondo per la quarta volta e lasciando a Norris solo l’onore di un duello combattuto ma mai realmente equilibrato. Un confronto tra amici, rivali e protagonisti di un campionato che li ha visti incrociarsi spesso, ma con destini e possibilità nettamente differenti.
Un campionato dominato dalla supremazia di Max
La stagione 2024 ha visto Max Verstappen confermarsi come l’assoluto padrone della Formula 1, anche in un’annata in cui la Red Bull non ha dominato come negli anni precedenti. Il talento e la determinazione dell’olandese hanno fatto la differenza, permettendogli di gestire un vantaggio che, pur erodendo gara dopo gara, non è mai stato realmente messo in discussione. Norris, dall’altra parte, ha ottenuto 3 vittorie in campionato e ne avrebbe potute ottenere indubbiamente di più, tuttavia sia lui che McLaren hanno sprecato tante, troppe occasioni per mettere seriamente paura a Verstappen. Non c’è mai stato inoltre un vero e proprio piano in McLaren. Entrambi i piloti avrebbero potuto vincere il campionato, avendo gli stessi mezzi. Si è deciso di puntare su Norris quando ormai era troppo tardi, e le conseguenze si sono viste.
Una disparità che si evince anche nelle parole di Verstappen. L’olandese in un’intervista rilasciata dopo il GP di Las Vegas ha raccontato del rapporto che lo lega a Norris. “Ho trascorso molti momenti con Lando anche in passato, quando io stavo già vincendo e lui no”, ha dichiarato Verstappen. “Gli ho sempre detto che il suo momento sarebbe arrivato. Gli dicevo: ‘Segui il percorso, hai un bell’ambiente nel team’. L’ho invitato volentieri anche a diventare mio compagno di squadra all’epoca. Gli ho detto: ‘Se vuoi vincere, puoi venire qui anche tu’”.
La proposta in Red Bull: un sogno impossibile?
Le parole di Verstappen aprono uno scenario affascinante, ma anche carico di interrogativi. Invitare Norris a unirsi a lui in Red Bull potrebbe sembrare, a prima vista, un gesto di generosità o un segno di rispetto verso il talento dell’amico. Tuttavia, la realtà della squadra austriaca racconta una storia diversa. Dal 2016 a oggi, chiunque abbia avuto l’onere di affiancare Verstappen ha vissuto momenti difficili, schiacciato dalla pressione di confrontarsi con un pilota che non lascia spazio a incertezze.
Da Ricciardo, Pierre Gasly ad Alex Albon, passando per Sergio Perez, il secondo sedile di Red Bull è diventato sinonimo di difficoltà. La figura di Verstappen, ingombrante e implacabile, rende quasi impossibile competere alla pari, e la struttura della squadra è inevitabilmente costruita attorno a lui. “Se vuoi vincere, puoi venire qui anche tu” ha detto Max a Norris, ma è una proposta che lascia intravedere il rischio di essere confinati in un ruolo secondario, proprio quello che Norris ha sempre cercato di evitare restando fedele alla McLaren.
Un’amicizia sotto pressione
Nonostante il peso della competizione, il rapporto tra i due piloti sembra aver resistito. Verstappen ha voluto sottolineare il rispetto che lo lega a Norris: “Siamo amici, non siamo migliori amici. Non è che lo chiamo ogni giorno. Entrambi abbiamo i nostri rispettivi migliori amici. Ma siamo amici. Ho molto rispetto per lui”. Una relazione fatta di stima reciproca, ma anche di rivalità e confronti duri, come quelli visti in pista a Austin e in Messico, dove la tensione ha raggiunto livelli altissimi.
Eppure, è proprio in questo equilibrio tra rispetto e competizione che si misura la forza del loro legame. Verstappen riconosce il talento di Norris e lo celebra, pur sapendo che la loro amicizia non interferirà mai con la lotta in pista. “Forse quest’anno non tutto è andato per il verso giusto per lui”, ha aggiunto Max, “ma questo fa parte della strada che si percorre. Si commettono errori, si impara da essi”.
Uno sguardo al futuro
Con il quarto titolo ormai in bacheca e una Red Bull sempre più costruita attorno a lui, Verstappen guarda al futuro con la consapevolezza di avere ancora molto da dare. Norris, dal canto suo, continuerà a cercare la sua occasione con la McLaren, spinto dalla voglia di dimostrare di poter vincere anche senza cambiare colori. La loro storia, fatta di battaglie in pista e di momenti condivisi fuori, non è ancora arrivata alla sua conclusione. E chissà, forse un giorno il destino li metterà fianco a fianco, come compagni di squadra o ancora una volta come rivali, a scrivere nuove pagine di una rivalità che ha tutto per diventare leggendaria.
Fonte dichiarazioni: FormulaPassion