Allo spegnimento dei semafori del GP del Giappone, Daniel Ricciardo si ritrova davanti Stroll. Il canadese non aveva effettuato una partenza superba. Il pilota di RB viene quindi superato da altre macchine. Andando verso curva 2, all’esterno della vettura italiana c’è Alex Albon. Il thailandese vuole quella traiettoria per avere poi l’interno alle 3. Al momento, però, quest’ultimo si trova in un punto cieco dello specchietto di Daniel. I due si toccano e colpiscono violentemente le barriere, ma senza conseguenze. Sulla questione dell’incidente di Daniel Ricciardo e Alexander Albon, che ha cambiato totalmente le strategie di gara dei team è intervenuto anche Helmut Marko.
Marko dichiara: “Max ha vinto la gara anche per l’incidente di Ricciardo”
Ciò che è successo tra la Williams e la VCARB ha causato l’esposizione della bandiera rossa. Per i meccanici, è come se ci fosse un pit stop con tempo illimitato. Si possono quindi effettuare anche delle modifiche all’incidenza di alcuni flap dell’ala anteriore.
Secondo quanto rivelato da Helmut Marko, responsabile del settore giovani di Red Bull, Verstappen non era a suo agio con il setup. Ciò che era stato provato nelle sessioni libere non funzionava al meglio la domenica. Infatti, nel giorno della gara la temperatura era più alta rispetto al venerdì o al sabato. Max voleva più carico all’anteriore, ma il suo ingegnere Lambiase non era d’accordo. L’aver fermato la gara è stata “Una manna dal cielo” per i due, che hanno potuto confrontarsi: “Max voleva più carico all’ala anteriore, Lambiase non era d’accordo. La bandiera rossa ci ha permesso di confrontare i dati per capire quale fosse la scelta migliore. Indirettamente Daniel ha aiutato Verstappen nella sua vittoria. Le modifiche ai flap gli hanno permesso di entrare nella giusta finestra e poter quindi gestire la gara”.
Red Bull in difficoltà? Il problema è diverso
Le dichiarazioni di Marko possono far emergere un dubbio: la Red Bull è in difficoltà? Per il secondo week-end di fila, il team di Milton Keynes si è trovato a non dominare più come prima. I distacchi sono diminuiti, e tutti sono molto più vicini ai campioni in carica. Come a Melbourne si è parlato di caso isolato, si può fare lo stesso discorso per Suzuka. La scuderia austriaca aveva portato in Giappone un grande pacchetto di aggiornamenti. La pioggia nelle FP2 ha però completamente modificato i piani dei team. In più, i piloti Red Bull non hanno potuto comprendere a fondo il comportamento della vettura con i nuovi componenti. Tutto questo è stato confermato dallo stesso Helmut Marko: “Dopo Melbourne, Max era molto motivato. Purtroppo, però, non è stato contento con il setup per tutto il week-end. Anche il giro in qualifica non è stato ideale, ma ci ha comunque permesso di prenderci la pole. In gara abbiamo riscontrato temperature alte, che sono da sempre a nostro favore. Ma stavolta non è stato così. La causa è molto probabilmente il pacchetto di aggiornamenti che abbiamo portato a Suzuka. In più, non abbiamo potuto provarlo in maniera completa perché la seconda sessione è stata un incognita per tutti. Nessuno ha girato, perché era troppo asciutto per le intermedie, ma troppo bagnato per le slick”.
ARTICOLO DI FRANCESCO ORLANDO
Fonte dichiarazioni: PlanetF1