Quella linea sottile che divide la Formula 1 e la MotoGP potrebbe definitivamente svanire, unendo due delle categorie più seguite nel panorama internazionale sotto un unico tetto a stelle e strisce. Formula 1 e MotoGP sono infatti più vicine che mai, visto l’interesse di Liberty Media nell’acquisire anche la categoria a due ruote. L’interesse del colosso americano verso la MotoGP, i cui diritti sono detenuti da Dorna Sport, promotore delle altre categorie a due ruote come WorldSBK e MotoE, era già chiaro da mesi ma nelle ultime ore, secondo quanto riportato dal Financial Times, questo interesse si sarebbe trasformato in una vera e propria proposta e in un’acquisizione dal valore di 4 miliardi di euro.
Acquisizione per 4 miliardi di euro
Secondo quanto riporta il Financial Times la proposta di Liberty Media, di oltre 4 miliardi, compresi i debiti maturati negli anni post pandemia, avrebbe soddisfatto Dorna, che aveva ricevuto già altre proposte, come quella da parte del Qatar Sports Investments, il gruppo sostenuto dallo stato del Qatar. A queste però il gruppo spagnolo avrebbe preferito Liberty Media che aspetterebbe solo l’ufficialità, attesa nei prossimi giorni, magari in concomitanza del terzo appuntamento stagionale della MotoGP ad Austin, per poter iniziare il proprio percorso.
La mossa di Liberty Media viene dall’esperienza maturata negli anni dall’acquisizione della Formula 1. La categoria è cresciuta insieme a Liberty Media, raggiungendo il doppio del valore d’acquisto iniziale, avvicinando lo sport ad un pubblico diverso, che l’ex patron della F1, Bernie Ecclestone snobbava. L’intento per Liberty Media è di fare ovviamente lo stesso anche con la MotoGP. Globalizzare uno sport con un grandissimo potenziale e farlo crescere progressivamente. Ricordiamo che quest’anno in Formula 1 si correrà il calendario più lungo nella storia della categoria. Una scelta nata sempre da Liberty Media e che ha fruttato un bel po’ di soldi al gruppo.
Vedremo quando arriverà l’accordo e soprattutto se Liberty Media riuscirà a sfuggire al controllo normativo che, nel 2006, aveva precluso la doppia proprietà di F1 e MotoGP a CVC Capital Partners, perché non in linea con la normativa antitrust europea.