Continuano ad inasprirsi i rapporti tra la FIA e Liberty Media che, a seguito di alcuni tweet pubblicati nella giornata di ieri dal presidente Mohammed Ben Sulayem riguardo la possibilità di un’acquisizione dei diritti della categoria da parte del fondo sovrano dell’Arabia Saudita, è dovuta intervenire minacciando la Federazione di ricorrere per vie legali.
Le accuse e le motivazioni del presidente, che aveva espresso il suo dissenso per la somma che il fondo avrebbe offerto a Liberty Media e alla F1, sono state viste come una presa di posizione “inaccettabile”, il che non fa che ingrandire una spaccatura già piuttosto evidente tra FIA e F1 preoccupata dell’effetto devastante che la Federazione può avere sulla categoria, con le sue operazioni.
F1 e Liberty Media furiose
FIA e F1 hanno trovato un’altra divergenza, ma rispetto alle precedenti, risolte con qualche battuta, questa rischia di vedere anche gli avvocati di mezzo. Quello che più ha spiazzato è stato vedere come ha preso forma questo scandalo. Partendo da un articolo pubblicato dalla nota testata Bloomberg per assumere un profilo più elevato nel giro di nemmeno 24 ore. A reagire all’indiscrezione infatti, non sono state F1 e Liberty Media ma Ben Sulayem. Il presidente FIA nei tweet ha definito speculativa l’offerta di 20 miliardi sottolineando che i potenziali acquirenti dovrebbero portare qualcosa di più del semplice denaro. Una presa di posizione bella e buona. Quasi a rimarcare ai futuri offerenti che la F1 è una questione di interesse commerciale anche per la Federazione.
Ma questa non è la realtà dei fatti. La F1 e Liberty Media hanno il diritto esclusivo di sfruttare i diritti commerciali del campionato. I tweet avrebbero superato questo limite, e Ben Sulayem avrebbe agito oltre la propria giurisdizione mettendo in pericolo la reputazione di Liberty Media.
Il contenuto della lettera
L’intervento non richiesto di Ben Sulayem è stato commentato così nella lettera fatta recapitare alla FIA:“Questo oltrepassa i limiti sia del mandato della FIA che dei suoi diritti contrattuali. La FIA è responsabile per eventuali danni al valore di Liberty”.
La lettera sottolinea anche che la F1 “ha il diritto esclusivo di sfruttare i diritti commerciali del Campionato mondiale di F1 della FIA. La FIA si è impegnata in modo inequivocabile a non fare nulla che possa pregiudicare la proprietà, la gestione e/o lo sfruttamento di tali diritti. I post dell’account ufficiale del presidente della FIA sui social media interferiscono con i nostri diritti in modo inaccettabile. Le circostanze in cui la FIA potrebbe avere un ruolo in un cambio di controllo del gruppo F1 sono molto limitate. Qualsiasi suggerimento o implicazione del contrario, o che qualsiasi potenziale acquirente delle attività di F1 sia tenuto a consultarsi con la FIA, è sbagliato”
“Qualsiasi individuo o organizzazione che commenti il valore di un’entità quotata in borsa o delle sue controllate, in particolare sostenendo o implicando di essere in possesso di conoscenze interne, rischia di causare un danno sostanziale agli azionisti e agli investitori di tale entità, per non parlare della potenziale esposizione a gravi conseguenze normative. Nella misura in cui questi commenti danneggiano il valore di Liberty Media Corporation, la FIA potrebbe esserne responsabile.
La lettera si conclude con un ulteriore monito, un lapidario “speriamo e confidiamo che non sia necessario affrontare nuovamente la questione“. F1 e Liberty Media, così come Ben Sulayem si sono chiusi in un “no comment” ma chissà se nei prossimi giorni arriveranno ad un confronto più diretto.
Fonte dichiarazioni: GP Blog, FormulaPassion