Charles Leclerc vince il GP degli Stati Uniti grazie a una prestazione incredibile. Pronostici ribaltanti, la Ferrari è riuscita nel dominare il gran premio texano, completando una doppietta che negli USA mancava da diciotto anni. Ora, grazie alla vittoria di Leclerc, Red Bull e McLaren sono ancora più vicine nella classifica costruttori.
GP Stati Uniti: Leclerc e Ferrari sul gradino più alto del podio
Vola alto Leclerc, così come la Ferrari. Ora, però, vietato soffrire di vertigini. La scuderia di Maranello sta finalmente capitalizzando il completo potenziale messo a disposizione dalla SF-24. Una macchina solida, che riesce a gestire le gomme come da anni non riusciva più a fare. Ma a nulla sarebbero valsi questi miglioramenti se i due piloti alla guida della Ferrari non stessero incanalando, sabato singaporiano escluso, una serie di prestazioni fantastiche. Leclerc, forse anche rincuorato da una competitività della sua vettura ritrovata, ha raggiunto un livello di maturità importante. L’approccio alle gare e agli avversari è meno aggressivo e più cauto, mettendo in pratica una guida più “prostiana”, fatta di calcoli e di gestione maggiore delle proprie risorse.
Lo abbiamo visto anche ieri durante i primi giri della sprint race, quando, rispetto allo stesso Sainz, Leclerc aveva scelto di partire in modo più conservativo. In quel caso, però, ha avuto ragione il suo compagno di squadra, che invece con il suo approccio aggressivo ha avuto ragione di Leclerc e poi successivamente di Norris. Oggi però il monegasco ha colto l’opportunità di rifarsi. La manovra messa in atto allo start è stata magistrale, azzeccando prima lo scatto dalla quarta piazzola e poi infilando Verstappen e Norris, sorprendendo anche Sainz. Probabilmente, Leclerc avrà pensato a quanto successo lo scorso anno. Il numero 16 Ferrari partiva dalla pole, ma perse subito la posizione una volta attaccato da Verstappen in maniera piuttosto veemente. Oggi l’olandese si è ripetuto, ma a sorprenderlo c’è stato proprio Leclerc. Da lì in poi quest’ultimo ha dovuto prima pensare ad allungare e poi, nel secondo stint, a gestire le sue gomme dure.
Leclerc soddisfatto della propria squadra: “Gli ingegneri hanno lavorato come pazzi”
Forse, l’immagine più bella di questo GP degli Stati Uniti è l’abbraccio finale tra Leclerc, Sainz e tutto il team a ridosso delle prime tre vetture classificate. Ferrari, tra l’altro, non vinceva in terra americana dal 2018, con l’ultima vittoria di Kimi Raikkonen in Formula 1. Infatti, il COTA è un circuito che da tempo mette in difficoltà Ferrari. Questa volta, però, il team è stato forte ed è riuscito a costruire una prestazione vincente a piccoli passi durante il fine settimana. Una progressione sottolineata anche da Leclerc stesso. “Non è stato un weekend facile finora. Avevo difficoltà nel trovare il feeling con la vettura. Però sapevo che in gara mi sarei trovato meglio. Ieri, dopo la sprint race, pensavamo che gli altri sarebbero migliorati molto. Però oggi eravamo noi in vantaggio. Siamo molto contenti e non potevo sperare nulla di meglio“.
Leclerc matematicamente potrebbe ancora lottare per il titolo piloti, ma Verstappen è veramente troppo lontano. Invece, per il campionato costruttori, i distacchi sono più risicati. Brucia ancor di più quel momento no vissuto da Ferrari tra il GP di Monaco e quello del Belgio. La scuderia di Maranello ha dovuto lavorare molto per recuperare terreno nei confronti degli avversari. Leclerc, non a caso, si è detto molto soddisfatto dal lavoro fatto dalla squadra nella seconda parte di stagione. “Avevamo un ottimo passo per tutto il weekend, ma soprattutto in gara. Devo ringraziare gli ingegneri tantissimo che hanno lavorato come dei pazzi, portando degli aggiornamenti che avevamo già a Singapore e che stanno dando i loro frutti. Il team sta lavorando alla grande e tutto sta andando alla perfezione. Ora il nostro obiettivo è il titolo“.
Infine, anche per Leclerc fondamentale è stata la partenza, vero momento chiave di una gara straordinaria. “È stata una gran bella curva 1 per me, era esattamente quello che volevo fare. Ci siamo lanciati molto bene al via e sapevo che saremo stati molto vicini. Ieri mi sono trovato nel momento sbagliato nel posto sbagliato. Oggi è stato diverso, sono stato in vantaggio e la buona partenza ha avvantaggiato il nostro primo stint“.