Il circus ha da pochi lasciato la Florida dove si è conclusa la sesta tappa stagionale. Nel paddock, tuttavia, vien difficile parlare di palme e corse data la situazione che il team campione in carica sta attraversando. Il 1 maggio, senza troppo tatto visto il trentesimo anniversario della morte di Senna, Red Bull ha annunciato la dipartita del tecnico Adrian Newey. La patata bollente che Christian Horner si trova a dover gestire scotta più del solito: quale sarà la situazione dopo l’addio di Newey, e cosa rischia il team principal Red Bull se dovesse mal gestire la separazione?
Newey out: i fantasmi del passato
Il più grande rischio che Horner dovrà arginare ci viene raccontato da due avvenimenti passati. Newey, infatti, nella sua “vita passata” all’interno del circus, è stato protagonista di due addii non proprio di poco conto. Sia quando il tecnico inglese si separò da Williams, che quando lasciò McLaren, provocò una tale cicatrice tecnica che mandò entrambe le squadre in notevole difficoltà. E trovare un timoniere all’altezza nel burrascoso mare della massima serie quando si viene lasciati dal migliore non è impresa facile.
Ecco che vien da sé l’impresa che si troverà ad affrontare Horner: evitare il tracollo della squadra dopo l’addio del faro tecnico più invidiato del paddock. Il rischio di perdere la supremazia tecnica non viene solo dall’abbandono, quanto dal fatto che Adrian diventerebbe “nemico” della squadra del toro alato. Il futuro di Newey non è ancora chiaro, ma se il tecnico – e pare sarà così – dovesse approdare in squadre che stanno risalendo velocemente la china come Ferrari e Aston Martin, reggere la competizione non sarà più scontato come oggigiorno. Con il breve periodo di gardening concesso all’ingegnere, il quale durerà fino alla fine del primo trimestre 2025, e con l’inizio della progettazione delle monoposto 2026 fissata proprio a gennaio dell’anno prossimo, Newey si troverebbe – a prescindere dal team – nell’ideale posizione di lavorare da subito alla vettura che andrà a competere nella nuova era tecnica della classe regina.
Red Bull: il quadro del dopo Newey e il futuro di Horner
La situazione in casa Red Bull, tuttavia, potrebbe essere meno drammatica di quanto sembri. I meriti di Newey sono certo notevoli, ma in Formula 1 bisogna sempre tener conto che è il collettivo a far la differenza, e Red Bull ne ha uno di tutto rispetto. Il direttore tecnico, infatti, è Pierre Waché dal 2018, e nonostante le lodi vengano tessute sempre ad Adrian, sarebbe un errore sottovalutare le capacità del tecnico francese. Per creare una situazione di stabilità temporanea, Horner ha rinnovato il contratto a Waché, che lavorerà in Red Bull fino a fine 2025. La domanda è se basterà sigillare il gruppo attuale. La situazione più probabile è che il contraccolpo post-Newey si possa sentire nel breve periodo, ma c’è un altro problema: il tempismo.
Se Red Bull riuscirà ad incassare il colpo, infatti, si troverà davanti ad un’altra sfida: quella di fronteggiare un cambio regolamentare senza l’uomo che meglio interpreta questo genere di situazioni. A questo punto, la missione di Horner è quella di ridare stabilità ad una squadra che vede all’orizzonte il rischio di cominciare a fare acqua un po’ qua e là. E vista la precarietà del team principal, non si faranno attendere i provvedimenti della parte di proprietà che lo vuole fuori in caso di manifesti fallimenti.
FONTE: motorsport.com Italia; formu1a.uno