Daniel Ricciardo è stato sostituito da Liam Lawson in Racing Bulls, notizia ufficiale già da qualche giorno. Stanno però emergendo dei retroscena interessanti: Horner, presso il podcast F1 Nation, ha raccontato di come Helmut Marko volesse appiedare l’australiano già a Barcellona.
Marko su Ricciardo: una pressione martellante
Red Bull ha ottenuto nella sua storia 7 campionati piloti e 6 costruttori. Successi importanti che sicuramente non sono arrivati per le prodezze riguardanti gestione piloti, disordinata, senza riguardo per le persone coinvolte e ostaggio dell’isterico Helmut Marko. La storia si ripete. Ancora una volta un pilota è stato costretto a non terminare la stagione, dopo essere stato vessato più volte dal manager austriaco. L’anno scorso è toccato al promettente Nyck De Vries, quest’anno invece la confusionaria politica Red Bull ha colpito Daniel Ricciardo.
Confusionaria soprattutto se prendiamo in considerazione quanto successo durante la fase estiva. Sergio Perez pareva dovesse essere sostituito proprio dall’australiano ma, alla fine, il cambio tra i due piloti non si è concretizzato. Daniel Ricciardo è passato così dall’essere considerato una valida opzione per il posto da secondo pilota in Red Bull al dover lasciare il posto per il neozelandese Lawson. Il tutto nel giro di due mesi, il che pare assurdo, soprattutto se osserviamo i risultati di Ricciardo dal GP del Belgio a quello di Singapore: un punto conquistato, stando sempre davanti al compagno di squadra Tsunoda, se non nell’ultima gara, in cui però ha fatto siglare il giro veloce togliendo il punto addizionale a Lando Norris.
Ricciardo, dopo il deludente GP di Monaco, pareva aver trovato una serie di risultati migliori rispetto l’inizio della stagione, in un momento del 2024 che ha visto la Racing Bulls retrocedere dal punto di vista delle prestazioni. Ciò che invece è costato caro al pilota di Perth sono stati i magri risultati raccolti nelle prime gare, che invece hanno visto Tsunoda guadagnare molti punti per i colori della Racing Bulls. Evidentemente ciò che serviva a Ricciardo era del tempo, non di certo la pressione che Marko riserba ai suoi piloti nei momenti di difficoltà. Una gestione tossica, quella di Red Bull, che pare tutt’altro che funzionale.
Horner sulla questione Ricciardo: “Già dopo Miami molta pressione su Daniel”
Il tempo, una costante di questo sport. Quello che tutti i piloti cercano di battere in pista, quello che troppo spesso non viene concesso ai piloti Red Bull. In questo contesto, le dichiarazioni rilasciate da Christian Horner hanno fatto ulteriore chiarezza sui retroscena riguardanti l’annata 2024 di Ricciardo. Dopo le prime gare deludenti, pare che Marko fosse già fortemente contrariato riguardo le prestazioni dell’ormai ex pilota Racing Bulls dopo il GP di Miami. “Daniel aveva iniziato la stagione bruscamente, e Miami era stato un weekend a due facce. Il venerdì e il sabato mattina furono fantastici, con Daniele che si difese molto bene contro le due Ferrari (facendo riferimento alla sprint race). Ma il sabato pomeriggio e la domenica furono disastrose. E così, già prima di Barcellona, Helmut lo voleva fuori dai giochi, mettendogli già parecchia pressione addosso“.
Non solo Marko. Come spiega sempre Horner, anche Jacques Villeneuve criticò Ricciardo per le sue prestazioni alla vigilia del GP del Canada. In quel caso però Ricciardo seppe reagire, andando a conquistare l’ottava posizione in gara e ben quattro punti. “Dissi a Daniel: chiama Jaques sempre prima di ogni GP per il resto dell’anno. Qualsiasi cosa ti abbia detto ha sicuramente funzionato“. E così è stato. Horner, come racconta, chiese del tempo per Ricciardo a Marko, avendone ragione. Infatti, dal GP di Montreal, sono state poche le occasioni in cui Tsunoda è riuscito a prevalere sul compagno di squadra. A quel punto, le prestazioni di Ricciardo misero a rischio il posto di Sergio Perez in Red Bull, ma, come sappiamo, non sono bastate.
“Ho fatto del mio meglio per dare a Daniel più tempo. Altrimenti sarebbe rimasto fuori già da dopo Barcellona”, spiega Horner. “Tutti i piloti sono sotto pressione, ma la ragione per cui Daniel fosse ancora in macchina è che da solo si mise in una posizione tale da sostituire Checo se quest’ultimo avesse continuato a non performare“. Come detto, le prestazioni di Ricciardo, se pur migliorate, non sono riuscite del tutto a convincere Horner e Marko: “Checo ha iniziato la stagione molto bene mentre Daniele era in difficoltà. Poi la situazione si è invertita, ma non abbastanza da convincerci a effettuare dei cambi“.
Ciò che ha affermato Horner è sicuramente vero, ma non prende in considerazione, almeno per quanto rilasciato, delle prestazioni delle due scuderie. Ricciardo, come detto, ha fatto del suo meglio nel momento in cui Racing Bulls ha arrancato con gli aggiornamenti. Perez invece ha ottenuto i suoi migliori risultati quando ancora Red Bull dominava il resto della griglia ad inizio stagione. Ma ad oggi, tutti questi calcoli lasciano il tempo che trovano. Ricciardo non è più un pilota di F1, mentre Perez è stato costretto a smentire le voci che lo vedono ritirato a fine stagione. Nel mentre, si affaccia sul Circus Liam Lawson, dopo che l’anno scorso diede una buona impressione agli esperti e agli appassionati. Speriamo che, almeno a lui, Marko riesca a concedergli un po’ tempo.
Fonte dichiarazioni: Motorsport.com