Quando si pensa ad un pilota come Lewis Hamilton, la mente porta subito a parole come vittorie o pole position. È in questo modo che ci ha abituato il 7 volte campione del mondo Hamilton, che sin dall’inizio della stagione (non quella del 2024) ha sempre voluto mettere le cose in chiaro con i diretti avversari.
11 punti tra Sakhir e Jeddah: cosa succede?
Questo inizio di campionato, però, non è stato sicuramente da incorniciare. Dall’inizio dell’era ibrida (2014), il britannico non aveva mai chiuso le prime due tappe con meno di 19 punti. Fra Sakhir e Jeddah, nel 2024 Hamilton ha fatto registrare solamente 11 punti. Inoltre, la prestazione di Oliver Bearman al debutto con la Ferrari possono far venire qualche dubbio ai Tifosi: è stata la scelta giusta puntare su Lewis?
Hamilton e la stagione 2024: macchina poco performante oppure è finita la magia?
Durante questa settimana, ripensando ai primi due appuntamenti, si possono fare molte supposizioni sull’avvio a rilento della Mercedes #44. Che sia la macchina non performante? Dati alla mano, al momento la Red Bull e la Ferrari sembrano superiori alle frecce d’argento, con la prima 3 o 4 decimi avanti alla seconda. La lotta del team tedesco dovrebbe quindi essere con la McLaren per il terzo posto nei costruttori. Ovviamente, ci saranno dei casi sporadici dove i distacchi diminuiranno (anche grazie agli aggiornamenti) e Lewis potrebbe anche arrivare a lottare con quelli davanti.
La seconda domanda è: il pilota più vincente della storia della F1 ha perso la sua magia? Hamilton, in questi ultimi anni, pur non avendo una vettura che gli possa permettere di lottare per il campionato piloti, si è sempre posizionato nella Top 5. Inoltre, l’età avanza, ed il britannico ha dovuto adattare il suo stile di guida ad un fisico che non è più quello del primo titolo iridato. Perciò, le sue qualità non si discutono, e senza ombra di dubbio le dimostrerà nel momento in cui sarà il pilota a contare. E chissà che, in ottica Fanta F1, in alcune piste, non possa essere un azzardo molto dolce.
Articolo di Francesco Orlando