La Pole in Ungheria pur non essendosi convertita in una vittoria per Lewis Hamilton, escluso anche dal podio, ha dato speranza alla Mercedes e allo stesso Lewis, che nel giovedì a Spa, in Belgio, ultima tappa prima della pausa estiva, ha analizzato la prima parte della stagione del team e gli obiettivi per il futuro.
La Pole vanificata
Siamo esattamente a metà stagione, ed è tempo dei primi bilanci. Al momento la Mercedes è seconda nel campionato costruttori, una posizione che continuerà a proteggere nel corso della stagione. Lewis Hamilton è ottimista a riguardo, anche dopo aver perso il vantaggio della partenza in Pole Position in Ungheria. C’è meno amarezza infatti sapendo qual è il terreno in cui milita la Mercedes, ovvero quello che occupano tutti gli altri top team a parte la Red Bull. Arrivare alla Pole è più una soddisfazione personale, è infatti l’unico campo in cui si può sfidare il team austriaco ad armi “simili”.
“Credo che possiamo comunque essere ottimisti – dice Lewis Hamilton in conferenza stampa. È stato un sabato fantastico, e che ha mostrato che c’è del potenziale nella macchina e che tutti stanno lavorando incredibilmente sodo per aumentare le prestazioni. E credo che alla fine il nostro passo gara fosse molto buono e abbiamo capito quali problemi abbiamo avuto in partenza – fase in cui Lewis ha perso tre posizioni – e dobbiamo lavorare su quello. Portiamo anche degli aggiornamenti questo weekend e speriamo che il quadro sia interessante.“
C’è ancora tanto lavoro da fare
Il bilancio complessivo di questa prima parte di stagione è buono, ma non lo è altrettanto il bilanciamento. Gli aggiornamenti hanno portato la W14 ad una forma non ancora perfetta ma sicuramente migliore rispetto a quella delle prime gare. I primi podi sono iniziati ad arrivare in successione proprio dalla Spagna in poi. Uno dei punti critici sui quali il team sta ancora lavorando – nonché principale motivo di lamentele da parte dei piloti, è proprio quello del bilanciamento e l’incostanza della W14. Le differenze di prestazioni tra una sessione o un’altra e anche tra un pilota e un altro sono sintomo di una macchina ingovernabile. Lo sviluppo è quindi fondamentale per risolvere questi problemi e per evitare che la concorrenza faccia un ulteriore passo in avanti.
“Stiamo analizzando il nostro livello per capire cosa fare per compiere quei grossi passi avanti che hanno fatto altri, come ad esempio, la McLaren e la Red Bull. Al momento credo sia stata una stagione discreta, non abbiamo iniziato al livello che avremmo voluto inizio anno, però abbiamo compiuto molti progressi. E speriamo che c’è ne siano molti di più nella seconda fase. All’inizio della stagione ci aspettavamo di essere prima forza o quantomeno in una posizione migliore rispetto all’anno scorso. Ma così non è successo. Nonostante il lavoro straordinario che abbiamo fatto nel corso dell’inverno, siamo partiti lo stesso molto indietro. Ma sono davvero fiero del team perché siamo secondi nel campionato costruttori, il che è un qualcosa che noi ci aspettavamo sicuramente dopo i primi test.”
Arriverà una vittoria?
Chiudere l’anno in seconda posizione vorrebbe dire anche rimettere la Mercedes in condizione di poter ambire, il prossimo anno anche a delle vittorie che quest’anno sembrano un risultato inarrivabile per tutti, fatta eccezione della Red Bull.
“Dato che non possiamo prendere ancora la Red Bull ci vorrebbe una buona posizione per l’anno prossimo per vincere una gara. Al momento, infatti, non sono convinto di poter competere con loro in termini di passo gara e perché ci sono stati momenti nell’ultima gara in cui Max era più veloce di 8 decimi a giro rispetto agli altri. Però mai dire mai.”