Nel cuore della lotta per il titolo mondiale, una notte controversa ad Abu Dhabi 2021 ha segnato una svolta nella carriera di Lewis Hamilton. Tra delusioni e speranze, il pilota affronta l’ultima sfida con la Mercedes alla ricerca del riscatto e del successo nel 2025.
Il 2021 è stato un anno memorabile per molti, segnando il ritorno o l’innamoramento di molti nuovi e vecchi fan dello sport e ha segnato l’inizio del dominio inarrestabile di un imprendibile Max Verstappen. Ma di quella controversa sera ad Abu Dhabi, Lewis Hamilton non si è mai dimenticato.
Sono passati quasi tre anni da quando il campione britannico ha visto svanire il suo ottavo titolo mondiale nell’ultimo giro dell’ultima gara della stagione. Max Verstappen ottenne una vittoria non priva di polemiche, guidata dalla decisione del direttore di gara Michael Masi, che aveva consentito, sotto regime di Safety Car, lo sdoppiamento dei piloti contendenti tra Hamilton e Verstappen, appena uscito dal box con gomme nuove. Una mossa considerata discutibile da molti, in particolare dalla Mercedes e da Toto Wolff, che hanno accusato Masi di mancare di rispetto ai piloti e di favorire la vittoria della Red Bull.
Hamilton ammette: “Sono stato derubato”
La gara, dominata da Hamilton e che sembrava chiudere un anno di intensa lotta a suo favore, invece ha segnato per sempre il sette volte campione del mondo. Persino Bernd Maylander, il pilota della Safety Car in quel controverso Gran Premio, aveva dichiarato poco dopo di aver pensato che il titolo andasse a Hamilton, ma una volta in pista e dopo aver visto le gomme nuove di Max, ha capito che l’inglese aveva poche o nessuna possibilità.
“Se sono stato derubato? Ovviamente sì. Voglio dire, conoscete la storia. Ma credo che ciò che è stato veramente significativo in quel momento, e da cui ho tratto forza, è stato il fatto che mio padre fosse con me. Avevamo attraversato insieme le montagne russe della vita, con alti e bassi. E nel momento più doloroso, lui era lì, e il suo insegnamento è stato di stare sempre in piedi, a testa alta.”
dichiarazioni di Lewis Hamilton per GQ
Il titolo del 2021, secondo Hamilton derubato, segnò l’inizio di un periodo di silenzio tombale per il pilota per molti mesi, e sicuramente ha influito sulla sua forza mentale per gli anni a venire. Una figura chiave è stata suo padre, Anthony Hamilton, sempre al suo fianco, ma soprattutto in quel momento, per aiutarlo a superare quella delusione e a non dimenticare tutti i successi ottenuti fino ad allora, quando era già il pilota più vincente della massima categoria.
“Ovviamente sono andato a congratularmi con Max, senza rendersi conto dell’impatto che avrebbe avuto, ma ero anche consapevole del fatto che c’è un mini-me che mi guarda. Questo è stato il momento decisivo della mia vita. E credo che lo sia stato davvero. Lo sentivo. Non sapevo come sarebbe stato percepito. Non l’avevo ancora visualizzato. Ma ero sicuramente consapevole: I prossimi 50 metri che percorro sono quelli in cui cado a terra e muoio o mi rialzo”, dichiarava il pilota per GQ.
Proprio in questi momenti, Lewis si ricorda dei giorni nel karting, del suo piccolo “mini-me”, come lui stesso lo chiama, l’unico bambino di colore in quel periodo e ancora oggi, da uomo in griglia, arrivato in Formula 1.
Un 2025 diverso, in Ferrari
Un bambino che in quei tempi sognava anche di poter correre in rosso in qualche momento della sua carriera. E infatti, il 2025 sarà un anno molto diverso non solo per quanto riguarda il colore per il pilota inglese. Nuovo Team Principal, nuovo compagno di squadra, in definitiva una nuova famiglia molto diversa da quella di Mercedes, dove ha vissuto gli anni più importanti ma anche i momenti più difficili della sua carriera dal 2013. Ma a volte la vita è paradossale, perché tornando a quel 2021, a chiudere il podio c’era Carlos Sainz, al quale ora lo stesso Hamilton ha “tolto” un sedile nel team più ambito e prestigioso in griglia.
Alla fine, chissà, forse il 2025, forse il rosso, riporterà a Lewis ciò che la controversa serata di Abu Dhabi 2021 gli ha tolto.