Due settimane di pausa e si riparte. La F1 continua questa parentesi americana tornando negli USA. Una prima volta su questo circuito, con ricordi di quelle zone che rimandano agli anni 80. La massima serie del motorsport approda a Las Vegas.
Un annuncio shock e poco tempo per sistemare: la storia del circuito di Las Vegas
Il Las Vegas Strip Circuit è un circuito semipermanente ubicato nella cittadina di Paradise, adiacente a Las Vegas, Nevada. È lungo 6201 metri, e si tratta del tracciato più lungo del calendario, dietro solamente a quello di Spa-Francorchamps. Presenta 17 curve, 11 a sinistra e 6 a destra, e si percorre in senso antiorario. Ci sarà la possibilità di utilizzare il DRS in 2 zone, la prima sul rettilineo principale, la seconda sul famoso Las Vegas Boulevard, detto lo Strip. Si tratta del tratto fra curva 12 e curva 14 (la 13 si percorre in pieno e fa parte del rettilineo).
Dopo l’annuncio nel marzo 2022, i lavori sono stati continui per cercare di essere già in calendario nel 2023. La scelta della zona dove costruire la pista è sempre stata meditata su un fattore: inserire nel progetto il rettilineo dello Strip. Le vetture, infatti, passeranno tutta la via più importante di Las Vegas, popolata di Casinò ed Hotel di lusso.
Per Las Vegas non è una vera e propria prima volta con il circus della Formula 1. Nel 1981 e 1982, vennero corsi due gran premi, il primo vinto da Alan Jones, ed il secondo dall’italiano Michele Alboreto.
Temperature bassissime e velocità impressionanti: queste le chiavi di lettura della gara a Las Vegas
Muri vicinissimi e velocità che toccheranno anche i 340 km/h (secondo le previsioni). Vista in questo modo, si potrebbe fare uno stretto paragone con Jeddah. Ma, guardando più nello specifico, notiamo come quello di Las Vegas sia un tracciato che si avvicina molto di più a quello di Monza. Poche curve (in genere chicane) e velocità impressionanti. Il carico aerodinamico che si osserverà sulle monoposto sarà quindi simile a quello del week-end lombardo.
Utilizzare un setup così estremo potrebbe però essere reso quasi impossibile dalle temperature previste per le serate del fine settimana. Come anche confermato da Ross Brawn, non si era preso in considerazione il fatto che in America, nel deserto, a novembre, le temperature siano bassissime. Infatti, ci si aspettano 5 o addirittura 4 °C. Questo porterà i team a chiedere ai propri piloti un out lap fatto con estrema calma, per cercare di portare le gomme nella giusta finestra di funzionamento.
Tanta imprevedibilità ed una sola certezza, anche a Las Vegas
Pista nuova, nessun dato a disposizione tranne quello dei simulatori. In una stagione “normale” fare dei pronostici sarebbe difficilissimo. Ma in un’annata come questa, dove Max Verstappen fa quello che vuole, non si può non dire lui come favorito per la vittoria di questo gran premio. Il suo adattamento a qualsiasi condizione è fenomenale, e probabilmente non gli serviranno molti giri per essere il più competitivo possibile. Chi potrebbe fare da zanzarina al fenomeno olandese è la Ferrari. A Monza si è fatto molto bene, ed il circuito americano ha delle sembianze con quello italiano. In alcune curve (come la 6) la Rossa potrebbe soffrire, ma allo stesso potrebbe andare forte in zone dove la trazione sarà importante. Parliamo di tratti come quello che unisce lo Strip al rettilineo principale, dove la vettura di Maranello può riuscire ad uscire bene e portare un’ottima velocità fino al traguardo. E poi, con una livrea che richiama al passato glorioso del team di Modena, è giusto che i Tifosi sognino in grande.
Articolo di Francesco Orlando