Dopo Suzuka la Formula 1 si prepara per il grande ritorno in Cina. Dall’ultima edizione disputatasi qui, nel 2019 ne sono successe tante di cose, nel mondo ma anche nella categoria. Per la prima volta dopo 5 anni la pista di Shanghai ospiterà nuovamente delle vetture di Formula 1 nonostante queste siano completamente diverse dalle precedenti. La pandemia dal 2020 non ha dato tregua al continente asiatico. Dopo quell’anno ben 3 edizioni del Gran Premio di Cina sono state tolte dal calendario, rimandando il debutto delle monoposto a effetto suolo. La Cina è finalmente pronta per ospitare nuovamente un Gran Premio. Tra le tante incognite c’è quella di tornare su una pista che non vede azione da anni. Anche per i piloti, tra chi ci ha già corso, sarà difficile prendere nuovamente confidenza con questo tracciato. Come se non bastasse il GP di Cina è stato scelto come primo appuntamento per ospitare il format Sprint. Format che prevede una sola sessione di prove libere. L’insieme di tutte queste cose preoccupa e non poco piloti e team che si preparano ad affrontare un weekend impegnativo.
Piloti lanciano l’allarme
Come riporta RaceFans diversi piloti hanno espresso i propri dubbi sulle incognite del weekend Sprint in Cina. Uno tra questi è Max Verstappen che non ha mai apprezzato il format Sprint. Insieme a lui Sainz e Perez in conferenza stampa, hanno parlato dei punti critici legati al ritorno in Cina, e soprattutto alla presenza della gara Sprint. La preoccupazione principale, dice Sainz è legata al poco tempo a disposizione per preparare il weekend. Nel format Sprint infatti c’è un’unica sessione di prove libere, al venerdì. Un’unica sessione per prendere confidenza con il tracciato e per trovare l’assetto ideale per evitare problemi di usura delle assi. Fattore che porterebbe alla squalifica, come successo a Charles Leclerc e Lewis Hamilton ad Austin la passata stagione.
Inoltre, Sainz ha espresso preoccupazione per i lavori di riasfaltatura della pista, temendo un livello di aderenza imprevedibile. Sergio Perez ha aggiunto che problemi ad eventuali tombini allentati potrebbero compromettere ulteriormente il fine settimana, come già successo in precedenti occasioni come Las Vegas e Bahrain.
“Quello che abbiamo detto nel briefing dei piloti, lo abbiamo riferito alla FIA e a F1 – dice Sainz. Non penso sia una scelta giusta disputare una Sprint su un circuito in cui non si corre da cinque anni. Bisogna considerare che abbiamo solo un’ora di prove libere prima di passare alla qualifica. Con i regolamenti che ci hanno imposto, con l’usura delle assi e cose del genere diventa difficile.”
I team potranno comunque mettere mano sulle monoposto dopo la Sprint, perché la regola sul parco chiuso è cambiata proprio in questa stagione.
Al coro si è aggiunto anche Sergio Perez che ha commentato: “Spero solo che non ci siano problemi con la pista, tombini, problemi del genere. Ciò non farebbe altro che metterci fuori sincronia. Per lo spettacolo, probabilmente è una buona cosa. Ma penso che dal punto di vista della preparazione, sarà sicuramente davvero difficile. Non ho mai corso lì, ad esempio con la Red Bull, quindi ci sarà molto da fare in una singola sessione di libere.”