Con la conclusione del GP del Belgio cala ufficialmente il sipario sulla prima parte della stagione. Il Circuito di Spa-Francorshamps è la cornice perfetta per l’ultima resa dei conti prima della pausa estiva che, sfortunatamente arriva nel momento più divertente dell’ultimo anno e mezzo. Tutto è ancora aperto, tutto sarà ancora aperto al ritorno, in Olanda. Ma torniamo al presente, al GP del Belgio che si è concluso con un clamoroso 1-2 Mercedes, con Russell sul gradino più alto del podio con una sola sosta in una gara davvero combattuta fino all’ultimo metro. Sul podio anche Oscar Piastri che batte Norris nel confronto in casa.
Già da ieri la pioggia in qualifica ha ribaltato lo scenario, esaltando la Red Bull – che senza l’ottimo giro di Leclerc avrebbe fatto 1-2 in qualifica, e mettendo in difficoltà la McLaren decisamente in sofferenza rispetto al venerdì così come Mercedes. Max Verstappen sul bagnato ha azzerato la concorrenza, mettendo in mostra le sue più grandi doti e sfruttando il carico a disposizione su una pista fatta a misura della RB20 come dimostra anche la prima fila di Perez unico pilota dei top team a non aver ancora vinto un Gran Premio nel 2024. Il degrado però è la vera chiave di lettura in una gara asciutta. Pur dovendo compiere una rimonta Red Bull ha infatti scelto una configurazione più carica, azzardando in attesa di un degrado che però non c’è stato. Il team austriaco ha infatti chiuso la gara nuovamente fuori dal podio. Un risultato che pesa, visti i precedenti su questo circuito.
Partenza a fionda di Hamilton che infila Perez e si mette a caccia di Leclerc
La scelta delle gomme è la seguente: tutti vanno con le medie, tranne Sainz e Zhou che provano qualcosa di diverso con la bianca e Ricciardo con la rossa. Un azzardo forse visto il sole battente sul circuito belga.
Allo spegnimento dei semafori Charles Leclerc dalla Pole parte bene, e dietro la lotta si fa già intensa. Hamilton vede l’occasione e prende la seconda posizione su Sergio Perez che si accoda non rischiando troppo. Da questa gara, d’altronde dipende il suo futuro ed è bene che sia cauto. Partenza disastrosa per Lando Norris, l’inglese al termine del primo giro scala in settima posizione dietro Carlos Sainz. Inizia subito a recuperare posizioni Max Verstappen, partito dalla P11 e arrivato già in P8 dopo appena un giro. La leadership di Leclerc non dura molto, al terzo giro Hamilton supera il monegasco, suo futuro compagno di squadra. La distanza da Perez è superiore al secondo, Leclerc riesce quindi a tenersi fuori dalla zona DRS. Il gruppo è ancora molto compatto, fino alla P8 sono tutti sotto il secondo dalla vettura che precede. Nel frattempo Zhou Guanyu dopo aver accusato perdita di potenza procede lentamente in pista. Dopo un paio di giri rientra ai box per l’inevitabile ritiro.
Oscar Piastri pian piano si avvicina a Perez, sa che il passo gli può consentire di prendere facilmente il podio, ma l’australiano vorrebbe togliersi questa pratica il prima possibile, considerando anche che Perez non è così docile quando si parla di difesa. Il primo a fare la sosta obbligata è Nico Hulkenberg, che monta la gomma bianca dopo appena 7 giri. Il gruppo intanto si divide, fino a Verstappen sono tutti attaccati per via del DRS ma anche del passo gara simile. Alonso in P9 segna l’inizio del secondo gruppo a 3 secondi dall’olandese incollato a Norris. Al momento il degrado è contenuto rispetto a quanto avevamo visto nelle FP2.
Primi pit stop del GP del Belgio, Verstappen e Russell tentano l’undercut
I primi a fermarsi dei top team sono Verstappen e Russell, a tentare l’undercut. Ricordiamo che in Ungheria Max ha pagato proprio la strategia e dunque il fatto di non essersi fermato prima. McLaren reagisce chiamando dentro Piastri. Entrano anche Hamilton e Perez mentre rimangono fuori i due scudieri Ferrari e Norris. Russell riesce a prendersi la posizione su Piastri che però non si fa intimorire e si riprende quello che gli era stato sottratto.
Sul limite ma Ferrari con Leclerc, aiutato dai doppiati riesce a scampare all’undercut e a rimanere davanti a Perez che perde la posizione anche su Piastri. Gli unici a non essersi fermati davanti sono Sainz e Norris. La classifica reale vede quindi in prima posizione Hamilton seguito da Leclerc, Piastri, Perez, Russell, Verstappen. Dopo 15 giri il box chiama per il pit Lando Norris che dopo la sosta rientra in ottava posizione. Sainz rimane quindi l’unico a non essere rientrato. Ferrari può pensare alla singola sosta ma dovendo montare la gialla Sainz dovrà resistere.
GP Belgio: Mercedes vola, Ferrari non molla e Red Bull soffre
Hamilton e Leclerc girano sugli stessi tempi, 1:47.973 per Lewis e 1:47.982 per Leclerc. Verstappen, in P7 è ingaggiato in una lotta con Russell. Norris, senza traffico, con la bianca segna il miglior tempo del GP del Belgio, recuperando in fretta terreno per riavvicinarsi al gruppo dei top team. Sainz rientra dietro Norris al giro 21 con gomma media, nel frattempo Russell con un gran passo sorpassa Perez per la quarta posizione. Adesso i due Red Bull sono appaiati, ma Red Bull rompe ogni indugio e chiama Perez ai box per la seconda sosta.
A Verstappen si avvicina anche Norris, la Red Bull essendo molto carica in rettilineo fatica tanto, come sottolinea Perez via radio. Il degrado non è così alto come si aspettavano, e adesso Norris con gomma più fresca punta l’olandese per l’ennesima resa dei conti.
Tutti spingono quanto possono, con un degrado basso non serve gestire molto, e questo rende il gruppo sempre più compatto. Lewis Hamilton tiene però banco a tutti, la magia il 7 volte campione del mondo la fa nel secondo settore. Al 26° giro Ferrari risponde a Red Bull e si protegge da un undercut, rientrando per la seconda sosta con Leclerc, che torna in pista con un’altra bianca. Mercedes risponde a Leclerc. Lì davanti tutti hanno gomma dura, Russell pensa all’unica sosta.
La volata finale, Russell compie l’impresa con 1 unica sosta
Dopo le soste Oscar Piastri con strada libera dà prova del vero passo McLaren prendendosi il giro veloce 1:47.024. Nel frattempo rientrano ai box Verstappen e Sainz, con soli 7 giri sulla gomma gialla. Rientra anche Norris, per montare la gomma bianca. Russell rimane fuori proseguendo nella strategia ad una sosta ed entra Piastri, che tuttavia va lungo e perde tempo prezioso. In pista Max accende un super tempo, 1:46.447 dopo aver fatto il pit. Il tempo però glielo toglie subito Norris che segna un 1:45.563. La gara è ancora molto aperta.
La top 5 a 10 giri dal termine vede un clamoroso 1-2 Mercedes con Russell e Hamilton nelle prime due posizioni, seguiti da Leclerc, Piastri e Verstappen. Russell cerca l’impresa, anche se sono tanti 10 giri a Spa. Mentre Leclerc e Piastri si sfidano per il podio con l’australiano che passa sul monegasco a 8 giri dal termine. Hamilton si porta a 2 secondi e 8 da George Russell che inizia a soffrire.
Nel finale sono in tre in un paio di secondi, per una volata da cardiopalma. Hamilton vede Piastri avvicinarsi e Russell bloccarlo. Ma l’inglese non molla e raggiunge la bandiera a scacchi davanti compiendo una strepitosa impresa! Ed è 1-2 Mercedes in Belgio, Piastri a podio, limita i danni. Perez scalato in P8 si consola con il giro veloce dopo aver montato le soft.
Ecco la top 10 finale
P1 George Russell
P2 Lewis Hamilton
P3 Oscar Piastri
P4 Charles Leclerc
P5 Max Verstappen
P6 Lando Norris
P7 Carlos Sainz
P8 Sergio Perez
P9 Fernando Alonso
P10 Esteban Ocon