Il cielo di Baku sembrava una minaccia: nubi scure, vento forte e qualche goccia sul muretto. Che strategie vi saranno? Le complicazioni però erano altre, le avevamo viste già ieri in qualifica. Verstappen aveva la sua pole da tenere stretta e le papaya, solitamente avanti, erano rimaste indietro, assieme alle molte vetture andate a muro. In questo scenario catastrofico, le monoposto completano il giro di formazione e si schierano. Le luci rosse si accendono e in un attimo si spengono: il GP ha inizio.
Leadership alla prima curva: Gp di Baku già deciso, come Verstappen
Lo scatto del campione in carica è pulito: la Red Bull numero 1 non sbaglia nulla e conserva la leadership. Alle sue spalle, la Williams dello spagnolo con il 55 si tiene stretta la seconda posizione, respingendo il primo assalto. Bene anche le frecce d’argento, che approfittano dei vuoti davanti per guadagnare terreno. Le Ferrari offrono una bagarre già nei primi giri. Chi sorprende subito è Charles Leclerc: partito decimo, il monegasco della rossa prova a mettere insieme due sorpassi decisi fin da subito in piena gara con Lando Norris. Malissimo invece Oscar Piastri: l’australiano crolla subito in fondo al gruppo, finendo contro le barriere al primo giro. Bandiera gialla immediata, con neutralizzazione del ritmo. A peggiorare la sua giornata, il sospetto di falsa partenza già sotto investigazione. Il suo nervosismo? Qui…
Il giro di apertura non è gentile neanche con Alonso: anche per lui arriva la conferma della penalità di 5 secondi per scatto irregolare. Nel frattempo, Ocon — squalificato ieri in qualifica per irregolarità tecnica — resta impantanato nelle ultime posizioni, senza possibilità di incidere. La sua Haas fatica a trovare ritmo, e il francese si limita a restare in scia.
Alla ripartenza, Leclerc lancia il primo vero attacco alla papaya di Norris: ruota a ruota, con la Mercedes di Russell pronta ad approfittarne. Alla fine l’inglese strappa momentaneamente la posizione al ferrarista, ma il Gp di Baku resta aperto. Intanto, la Williams dello spagnolo continua a girare su tempi vicini a quelli del leader, segnale che a Carlos oggi può davvero impensierire il campione del mondo.

Tsunoda in evidenza e Antonelli all’attacco
Più dietro, protagonista è Yuki Tsunoda: il giapponese in gran forma mette pressione a tutti, sfidando curva dopo curva. Un segno di crescita per il pilota della Red Bull, capace di infilarsi in una lotta che solitamente appartiene a vetture più blasonate. E non è precipitoso nei sorpassi neanche Kimi Antonelli. Dopo il pit stop, l’italiano della Mercedes riesce a riprendersi la nona posizione, superando chi lo precedeva, Liam Lawson. Il sorpasso non cancella però la tensione tra i due: Lawson resta un “nemico” personale dal GP di Olanda.
Leclerc alle prese con la Ferrari che non collabora
Nel frattempo, Leclerc cerca di mettere fretta agli ingegneri: si trova ancora in settima posizione, dietro Tsunoda e Russell, e non si capacita di come la Ferrari non riesca a esprimersi in gara. Nonostante i progressi nelle prime fasi, le posizioni si muovono solo di due gradini rispetto all’inizio, sia per lui che per Hamilton, che gira più veloce ma resta indietro.
Mentre Verstappen si conferma, Colapinto dichiara ufficialmente finita probabilmente la sua carriera in Formula 1 in questo GP di Baku, dopo essersi girato nuovamente a seguito della botta presa ieri in Q2. Questa volta, però, non è completamente colpa sua: Albon lo ha colpito provocando l’incidente.
Le rincorse al podio
Liam Lawson non se lo fa dire due volte: al 39° giro cerca di riprendersi la sua posizione sul podio, mostrando aggressività e determinazione. Alle sue spalle, Sainz prova a replicare, guadagnando terreno e precedendo momentaneamente la Mercedes di Russell, ora in P2. La lotta nelle prime posizioni è la solita. La numero 16 di Leclerc continua a cercare grip e la posizione di Lando Norris, Nessuno dei due riesce però a prendere un margine significativo e la lotta si consuma più per tattica e posizione che per veri sorpassi.
I pit stop entrano in gioco, ma non cambiano radicalmente lo scenario. La sosta di Norris si rivela più lenta del previsto, compromettendo momentaneamente la sua posizione e aprendo a opportunità di passaggio per Leclerc. Tuttavia, il lavoro in pista della Ferrari non basta: né Charles né il compagno britannico riescono a capitalizzare, con la rossa che soffre ancora di bilanciamento e come dopo sarà detto, mancanza di energia al motore.
Sorprese e conferme sul podio
Non tanti a sorpresa, già il terzultimo giro rivela il podio. Mentre la Mercedes dell’italiano Kimi Antonelli si conferma solida in quarta posizione, dimostrando consistenza. In P2, George Russell, raffreddore a parte, è seguito da Carlos Sainz.
Infine Max Verstappen, dopo aver conquistato la prima pole del Gp di Baku, controlla la gara senza intoppi. E con una gestione perfetta delle gomme, ritmo costante e nessun errore, la vittoria era già ampiamente attesa.
