Dopo quattro appuntamenti in Austria torna il weekend Sprint, un’ulteriore difficoltà che si aggiunge ad un trittico di gare già piuttosto impegnativo. La Sprint infatti mette a disposizione di piloti e team una sola sessione di Prove Libere prima delle Qualifiche che si disputeranno nel pomeriggio. 60 minuti per trovare subito il giusto feeling, e rispondere alle sfide del Red Bull Ring, che presenta delle novità come l’aggiunta di ghiaia per ovviare al problema dei track limits. In questa unica sessione di Libere tutti gli occhi sono chiaramente sul team che gioca in casa, la Red Bull. Il team austriaco negli ultimi appuntamenti ha fatto fatica a trovare il set-up ideale già dal venerdì. Vero è che le regole quest’anno consentono il cambio di set up tra la Sprint e la qualifica per la gara, ma iniziare con il piede sbagliato per Red Bull non sarebbe il massimo vista la competitività della McLaren che proprio nell’ultima Sprint a Miami ha trovato la prima vittoria stagionale. La curiosità è tanta. Vediamo quindi come si sono comportati i team al Red Bull Ring nelle Prove Libere del GP d’Austria.
Si scende in pista per l’unica sessione di Prove Libere in Austria
Scende subito in pista Max Verstappen, il primo ad uscire con le gomme medie seguito dal compagno di squadra. Lavoro diverso invece per Mercedes, Hamilton e Russell iniziano con le dure. Mercedes vuole continuare il trend positivo dopo i due podi consecutivi arrivati dopo l’introduzione degli ultimi aggiornamenti a Monaco. Scendono con le dure anche le due Ferrari e le due McLaren. La Williams è il primo team a montare le gomme soft.
Dopo 10 minuti il team della stella guida il gruppo con George Russell, seguito da Lewis Hamilton e Max Verstappen. La pista è molto corta, una delle più corte del Mondiale, solo 10 curve. Per questo i distacchi potrebbero essere ancora più ridotti.
In questa fase iniziale sembrano faticare le due Racing Bulls di Daniel Ricciardo e Yuki Tsunoda, il team aveva portato degli aggiornamenti importanti in Spagna. Sul futuro di Daniel aleggia inoltre lo spettro del licenziamento. Pare infatti che il suo posto sia seriamente a rischio, con Lawson pronto a subentrare forse addirittura prima della pausa estiva.
Red Bull cerca la quadra, Verstappen si ferma
Come da programma Red Bull inizia le regolazioni per trovare la quadra sul set up. Sulla RB20 di Perez si fanno regolazioni sul tirante della sospensione anteriore per cambiare l’altezza dell’anteriore. Su quella di Verstappen, che si era lamentato dell’instabilità sul posteriore viene invece abbassato il posteriore. L’olandese tuttavia non ha trovato la risposta che cercava, accusando sottosterzo. I problemi non sembrano però fermarsi qui. Pochi minuti dopo infatti la monoposto di Verstappen è costretta a fermarsi in pieno rettilineo per un problema di dubbia natura ma che si teme possa essere collegato al motore. L’olandese è già al limite regolamentare avendo smarcato 4 Power Unit. Alla quinta scatterà una penalità pesante. Dopo una breve sosta ai box il team tuttavia decide di farlo riuscire.
Verstappen il migliore nelle simulazioni qualifica, ma la Mercedes è la vera protagonista
Con il quartetto composto da Hamilton, Russell, Verstappen e Perez a guidare la classifica iniziano a 10 minuti dalla fine le simulazioni di qualifica. Pur non conoscendo i carichi di benzina sorprende la costanza della Mercedes. Hamilton ha infatti completato ben 39 giri con la medesima mescola hard rimanendo su ottimi tempi e raccogliendo molti dati per la gara. Al primo tentativo con la soft Max Verstappen si piazza in prima posizione, non riescono invece ad attaccare il tempo dell’olandese le due Ferrari a circa 3-4 decimi. Con le soft sale in seconda posizione Oscar Piastri. Tentativo che non va a segno per Lando Norris, che dopo un fucsia nel primo settore rovina il giro finendo lungo in ghiaia. Grande assente delle simulazioni qualifica la Mercedes.
La top 10 al termine dei 60 minuti è composta da:
Max Verstappen
Oscar Piastri
Charles Leclerc
Carlos Sainz
Lewis Hamilton
Esteban Ocon
Lance Stroll
George Russell
Yuki Tsonoda
Fernando Alonso