Le numerose controversie emerse durante la stagione 2024 tra piloti e commissari hanno riacceso il dibattito sull’opportunità di introdurre steward permanenti in Formula 1. Le decisioni spesso incoerenti prese dai commissari nei vari Gran Premi, unite a interpretazioni difformi delle regole, hanno suscitato malumori crescenti tra i piloti. George Russell, in qualità di membro della GPDA, è stato uno dei primi a richiedere un ripensamento del sistema attuale, basato su commissari volontari e a rotazione. Tuttavia, il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, ha subito messo in chiaro che, pur supportando l’idea di una maggiore professionalità, il problema degli steward permanenti risiede nei costi necessari.
Ben Sulayem: “Gli steward non crescono sugli alberi”
Intervistato da Autosport Ben Sulayem ha ribadito che la formazione degli steward è già un processo lungo e complesso: “Lo ripeto spesso, gli steward non crescono sugli alberi. Servono tempo e risorse per educarli e farli crescere. Comprendo l’idea di avere commissari professionisti come nella Premier League, ma noi non abbiamo i soldi per farlo”.
Il presidente della FIA ha sottolineato come la questione del finanziamento rappresenti il nodo centrale: “Quando si parla di professionisti, bisogna anche chiedersi chi pagherà per questo. I piloti guadagnano oltre 100 milioni di dollari; io non chiedo come spendono i loro soldi, così come loro non dovrebbero chiedere conto di come gestiamo i fondi della FIA”.
Chi dovrebbe finanziare gli steward fissi?
Secondo Ben Sulayem, l’onere economico per eventuali steward permanenti dovrebbe ricadere su FOM e team: “La FOM paga la FIA per degli steward part-time. Se vogliono qualcosa di diverso, ci sarà un prezzo diverso. E questo significa che le squadre dovrebbero contribuire”.
Nonostante le polemiche, la FIA sembra decisa a mantenere l’attuale sistema di commissariato, puntando su formazione e impegno dei volontari: “Finché sono equi, competenti e ben formati, il sistema continuerà a funzionare. Certo, ci saranno steward che vanno e vengono, ma questo fa parte del nostro programma”.