Al Festival dello sport di Trento il giovane pilota italiano si è raccontato davanti a una sala gremita di giovani tifosi incantati dalla sua solarità e semplicità. Kimi Antonelli ha saputo catturare l’attenzione del motorsport non solo italiano con grande maturità e risultati strepitosi, che lo hanno reso sin dalla firma con la Mercedes per il 2025 uno dei futuri Campioni della Formula 1.
Kimi Antonelli si racconta: “Da piccolo ero tifoso Ferrari, ora penso solo alla Mercedes”
“La mia passione nasce da mio padre, che correva nel Super turismo e poi ha fondato la sua squadra. E ricordo che guardavo su Sky un programma, “Formula 1 Retrò”, e una gara che mi rimase impressa fu il duello di Digione tra Villeneuve e Arnoux. Da piccolo ero tifoso della Ferrari e tifavo molto Sebastian Vettel, ora però penso solo alla Mercedes. Ho iniziato con i kart, a 3 anni la prima volta sulle gambe di mio padre, ma la prima volta che ho guidato un Delfino avevo 5 anni e mezzo. Però non ho capito prestissimo che volevo fare questo lavoro, avevo 11 anni quando ho deciso di voler percorrere questa strada”, esordisce così Kimi sul palco del Festival dello sport di Trento.
Un percorso che sin da subito lo ha portato a conoscere l’alta velocità: “Nella quale mi sono sempre trovato subito a mio agio. Tanto che mi trovo molto meglio con una F1 che con una F2”, racconta Kimi intervistato da Gianluca Gasparini.
I primi contatti con il team di Berkeley e l’ingresso nell’Academy: “Firmai con loro a Monaco 2018, Toto Wolff invitò me e mio padre. E ricordo con emozione di aver visto vicino a Totò le FP1 dentro il box. Toto mi aveva cercato l’anno prima, e all’inizio non ci era sembrato vero, non era normale. Con lui ho un bellissimo rapporto, per me è un secondo padre, mi ha anche sgridato recentemente perché ho fatto un po’ il birichino. Ma sono molto contento di essere con lui”.
Come Kimi Antonelli ha convinto la Mercedes per il 2025
La domanda che tutti gli appassionati si sono chiesti almeno una volta dall’annuncio della sua firma con la Mercedes in Formula 1 nel 2025 è stata: cosa ha portato la Mercedes a scommettere così tanto su Kimi Antonelli? “Nei test privati li ha impressionati tanto la velocità con cui arrivavo al limite e la velocità ai tempi che mi predisponevano”, ha raccontato Kimi. “All’inizio ho fatto grande fatica con il passo gara, ma negli ultimi due test di Spa sono riuscito a migliorare notevolmente anche questo aspetto. Ho anche imparato ad anticipare il degrado delle gomme.”
“Una volta migliorati questi punti deboli la Mercedes ha deciso di darmi una monoposto per il 2025. Mi sento pronto per la F1, ma dovrò adattarmi alle procedure. Oggi in F1 hai un sacco di dati da guardare e c’è la telemetria in diretta. Mettendo da parte il pilota credo abbia fatto la differenza anche la persona che sono, e questo grazie è alla mia famiglia”.
Quest’ultima è apparsa sin da subito una colonna portante della vita frenetica e a tutta velocità del pilota bolognese: “Ho un bellissimo rapporto con loro, mamma è severa e mi bacchetta spesso, soprattutto per la scuola. E poi c’è Maggie, la mia sorellina. È dai tempi del kart che sono sempre via. Dopo l’annuncio della firma con Mercedes ammetto che la mia vita non è cambiata molto”. Per Kimi, che guida con disinvoltura una F1, ma è ancora senza patente, vi è al centro di tutto la scuola: “Ho dei compagni fantastici, tra noi non è cambiato nulla, ma fuori dalla classe devo dire che si è creato un bel movimento. I professori? Bravi, mi aiutano, anche se a volte qualcuno si lamenta, perché comunque con questa vita è difficile fare programmi. Però mi hanno sempre trattato bene”.
Monza, il rapporto con gli altri piloti
Durante le FP1 del Gran Premio di Monza di quest’anno per Kimi è arrivato l’esordio ufficiale, purtroppo conclusosi non come sperava: “Quel primo giro è stata un’emozione unica con tutta la gente sugli spalti. Poi ho fatto il… birichino. Ora avrò altre due opportunità in Messico e Abu Dhabi. Russell? Non era molto contento, però prima di uscire alla Parabolica ero andato forte. Con George ho un buon rapporto, non mi ha dato grandissimi consigli, però per ora va tutto bene. Ma il prossimo anno voglio batterlo”.
Piacevolmente inaspettato, invece, il comportamento di Hamilton nei suoi confronti: “Non me lo aspettavo, è gentilissimo e mi parla tanto. E come stile è simile al mio, con la macchina molto sottosterzante. Ero a Singapore e ad ascoltarlo dialogare con gli ingegneri ho imparato tanto. Quello a cui dovrò abituarmi è sentire tutti gli ingegneri in cuffia, perché io sono uno che parla poco. Ma se parlano è per dare informazioni utili, dovrò imparare a gestire questo aspetto e le procedure, se tocchi un bottone sbagliato sul volante è un casino. A breve infatti mi arriverà a casa un sedile con il volante per imparare le partenze e le varie procedure. Anche perché devi sapere dove si trova ogni bottone senza dover guardare”.
Ma è Max Verstappen nella vita quotidiana ad aver sorpreso di più Kimi: “Ci ho parlato un po’ di volte ed è una grandissima persona, mi piace molto. Abbiamo anche corso contro al simulatore e segue molto le categorie minori. In pista è visto molto rigido, ma al di fuori è molto alla mano, normale”.
L’idolo di sempre e le farfalle nello stomaco
Il compagno di squadra che gli piacerebbe avere? Il suo idolo, Ayrton Senna: “Mi sono documentato molto su di lui e ho capito che non era solo un grandissimo pilota, ma una grandissima persona. E mi piace pensare di assomigliare a lui in quello. Potessi, mi piacerebbe molto averlo come compagno, sarebbe molto difficile, ma imparerei tanto”.
Non è semplice entrare nel Circus ad appena diciotto anni, soprattutto se sei alla guida di una Mercedes, sostituisci un sette volte Campione del mondo e in pista devi vedertela con avversari di un certo calibro. Kimi è ancora incredulo che scenderà in pista con una Mercedes nel 2025: “Non ho ancora realizzato che prenderò parte al campionato di Formula 1 del prossimo anno, forse lo farò a Melbourne. Sarà molto emozionante, ma al momento penso solo a lavorare solo su me stesso. Di sicuro sarà importante restare calmi. Come? Cerchi di non pensare ad altro se non a quello che devi fare, ti concentri sulla partenza e provi a visualizzare le varie situazioni. Le farfalle nello stomaco ci saranno ma io provo a concentrarmi su cosa fare”.