Nell’arco di pochi mesi la Ferrari è tornata a Suzuka per dimostrare di aver compiuto dei passi in avanti rispetto alla scorsa stagione. Obiettivo che si può dire raggiunto, al netto della doppietta della Red Bull che ribadisce la propria superiorità. Carlos Sainz ha chiuso terzo a 20 secondi dall’olandese, mentre Charles Leclerc dall’ottava posizione ottenuta in qualifica ha rimontato fino alla quarta. Le risposte più importanti però le ha date la SF-24, ancora nella sua forma “base” senza aggiornamenti. In Ferrari c’era già ottimismo dopo i primi riscontri sulle simulazioni del passo gara. Questo ottimismo è stato ripagato anche dall’ottima strategia che ha concesso al team di massimizzare ancora una volta il risultato in gara, rimediando alla qualifica, che risulta ancora il punto debole di questa monoposto nata a seguito di un primo anno di transizione in casa Ferrari. Vediamo quindi le parole del team principal della Rossa, Frederic Vasseur al termine del GP del Giappone.
“Credo che sia andata bene per entrambi i piloti, sia sul lato della strategia che su quello della gestione delle gomme. Se c’è mancato qualcosa nel weekend è stato ieri, ma oggi è andata molto bene. Carlos ha fatto una gara solida, e Charles ha avuto un ottimo recupero dall’ottava posizione, è stato un ottimo lavoro di squadra“, ha detto il team principal della Ferrari ai microfoni di Sky Sport F1.
Le parole di Vasseur sulle strategie
La Ferrari quest’anno ha un obiettivo, ovvero lottare per il Campionato Costruttori. Vedendo le prime risposte dei piloti e della monoposto questo risultato non sembra irraggiungibile.
A Suzuka, gran parte della gara si è decisa sulla strategia, ambito in cui la Ferrari, a differenza di Mercedes e McLaren si è fatta trovare pronta, pur dovendo gestire due situazioni completamente diverse, con Sainz che partiva dalla seconda fila e Leclerc costretto a rimontare. La bandiera rossa al primo giro, l’assenza di safety o virtual e l’alto degrado hanno costretto i team a rivedere le proprie strategie.
Come abbiamo detto le situazioni di Sainz e Leclerc erano diverse, e questo ha portato anche il team ad osare di più con il monegasco che si è spinto in uno stint lunghissimo con le medie, che gli ha concesso di fare una sola sosta. Il podio difficilmente sarebbe arrivato, soprattutto con una strategia diversa.
“Credo che la strategia più veloce fosse quella delle due soste, abbiamo deciso di cambiare quella di Charles più per la posizione in pista che per il traffico. Non credo che il secondo posto fosse possibile, anche se abbiamo perso terreno in partenza dietro Lando Norris per evitare l’aria sporca. Nel complesso è andata molto bene e penso che la strategia sia stata quella giusta“.
“Oggi il degrado è stato sotto controllo e non siamo arrivati lontani a fare il giro più veloce, quindi significa che questa parte del weekend non è andata male. Dobbiamo migliorare un po’ in qualifica, è quasi la situazione opposta rispetto all’anno scorso. Senza dubbio dobbiamo migliorare il sabato, anche con Charles, perché in gara diventa più difficile quando parti dall’ottavo posto rispetto a quando parti dalla prima fila, e questo sarà l’obiettivo per la Cina“.
La lotta Sainz-Leclerc
Uno dei due ha un contratto pluriennale, l’altro è in fase di trasloco. Due situazioni opposte, ma che si congiungono nell’unico obiettivo di portare a casa il miglior risultato possibile. Almeno nella realtà, perché sui social vediamo spesso metterli a confronto, piuttosto che vederli come un’unico insieme. E questo è dato dal paradosso di correre da separati in casa. Si considerano già come due entità a parte. Ognuno ha il proprio box, ognuno ha il proprio ingegnere di pista. Ma entrambi stanno lottando per un obiettivo comune ovvero il mondiale costruttori.
Nonostante entrambi godano della fiducia del team principal ogni occasione di confronto, agli occhi di alcuni fan diventa una lotta, pur considerando l’ovvietà di alcune situazioni. Come quella a Suzuka, in cui due piloti partivano da situazioni completamente opposte, con strategie diverse. Con una qualifica diversa avremmo visto probabilmente un’altra situazione, una vera lotta per il podio. Ma in queste condizioni battagliare con Sainz per il podio, tema trattato nel post gara da Vasseur, sarebbe stata solo una mossa folle.
“I due piloti non erano sulla stessa strategia, per cui Charles e Carlos avevano 1″5 di differenza di potenziale quando si sono trovati vicini, e non c’è stata nemmeno una lotta. Sono convinto che la strategia di Carlos fosse la migliore, ma anche quella di Charles era buona. Finora siamo molto concentrati sulla macchina che abbiamo per sfruttare al meglio il nostro pacchetto. Al momento non siamo a livello ottimale, dobbiamo concentrarci sull’assetto, sulla gestione delle gomme, e poi potremo portare aggiornamenti in momenti più adatti della stagione“.
La Ferrari esce quindi dal Giappone con la consapevolezza di essere ancora lontana da Red Bull ma seconda forza indiscussa su diverse tipologie di tracciato. C’è ancora margine per migliorare, e prima di lavorare sullo step evolutivo il team vuole essere certo di aver sfruttato al massimo il proprio potenziale.