Missione fallita. Dopo la delusione, se così si può definire considerando le aspettative, di Silverstone, in casa Ferrari è arrivato un altro passo falso. A Budapest, con precisione all’Hungaroring, Charles Leclerc e Carlos Sainz non vanno oltre la settima e l’ottava posizione. Un risultato, stavolta per davvero, deludente che certifica ancor di più la squadra di Maranello come quarta forza in pista.
Aspettative contro realtà
Nel mese di luglio, dei quattro appuntamenti sui cinque totali, la Ferrari ha stupito solo in Austria. Dopo l’ottima prova del Canada, sul tracciato di Spielberg era arrivata un’altra risposta importante. Il cavallino rampante sembrava finalmente aver intrapreso la strada verso la risalita – dimostrandosi anche seconda forza in griglia. A Silverstone, una settimana dopo il GP d’Austria, è arrivato il primo passo falso che, considerando le caratteristiche del tracciato, un po’ era prevedibile. La sorpresa, in chiave ovviamente negativa, arriva però dall’Hungaroring. “Possiamo sperare in una pole position” – aveva ammesso Frederic Vasseur in un’intervista a Motorsport.com nella settimana che portava all’undicesimo appuntamento della stagione. Parole che fanno capire ancor di più la delusione nei box della rossa dopo un GP che ha visto non solo Mercedes, ma anche McLaren dimostrare di averne di più.
Ferrari, c’è ancora tanta strada da fare
A oggi – ed è giusto specificarlo – Ferrari è la quarta forza in pista. Gli errori ci sono e nessuno può affermare che non ci saranno più, ma il problema principale sembra esser la vettura in sé. Lenta. A Maranello c’è bisogno ancora di tanto lavoro sulla SF-23, renderla competitiva di passo – pari quantomeno a Mercedes e McLaren – per potersela giocare per il podio. E a oggi, un obiettivo del genere sembra essere davvero lontano.
Il Belgio prima della pausa estiva
In Ungheria sia i meccanici al box che Leclerc hanno commesso un errore. “Dobbiamo minimizzare ogni sbaglio e riuscire a mettere tutto insieme” – ha riassunto Vasseur nel post gara. Ora arriva il Belgio e l’unica àncora, in casa Ferrari, devono essere gli stessi piloti che – quando gli è stato domandato se fossero demoralizzati – hanno risposto con un secco: “No”.