Si era detto, si era parlato e forse anche stuzzicato sul fatto che la Ferrari, essendo a Monza, avesse portato al massimo della potenza la sua vettura, giustificando così la pole position conquistata da Sainz e l’ottima difesa che lo spagnolo aveva eseguito per 15 giri su Verstappen. Da dopo Singapore, diciamo che i pensieri sono leggermente cambiati. La Rossa esce dal tracciato di Marina Bay con una vittoria che vale tanto, forse anche troppo, sia per il team che per il pilota.
Sainz, è una vittoria tutta tua
La Ferrari saluta il GP di Singapore da vera protagonista, con Carlos Sainz che ha ottenuto una vittoria sofferta, davvero tanto, e portata a casa con l’ingegno, quello che solo uno come lui può avere. A pochi giri dalla fine, infatti, lo spagnolo – per evitare che uno scatenato Russell (terzo) superasse Norris (secondo) – non allunga, anzi, rallenta. Lo fa per permettere al pilota McLaren di essere sempre sotto al secondo, avendo dunque a disposizione il DRS per potersi difendere dalla W14 del numero #63, che andrà a muro all’ultimo giro. Detto, fatto.
Semplicemente un capolavoro per una notte che Sainz, possiamo stare tranquilli, non dimenticherà mai. È un trionfo che certifica ancor di più la forza di un pilota che ne ha sentite forse troppe sul suo ruolo in Ferrari. Sainz pensa alla pista e dimostra, ancora una volta, che con una macchina veloce – e la SF23 lo era – in Formula 1 il pilota fa e farà sempre la differenza.
Leclerc e il suo saper essere squadra
Quarto invece, appena fuori dal podio, Charles Leclerc. La partenza del monegasco è stata eccezionale ma a pesare questa volta è stata la safety car: al suo arrivo Leclerc, come gli altri piloti della griglia eccezion fatta per Red Bull, rientra ai box. Il monegasco, una volta cambiate le gomme, non riesce a uscire perché davanti a lui Hamilton – pronto a entrare nella piazzola di sosta – lo rallenta, in attesa che Russell finisca il suo pit. Un evento scatenante che ha di certo condizionato il prosieguo della gara del numero #16 che nonostante tutto, anche nel post gara capisce e scruta il momento: sa che la Ferrari ha vinto e, almeno per questo weekend, va bene così: “Sono dispiaciuto di non essere sul podio, ma alla fine la Ferrari ha vinto” – ha ammesso Leclerc.
Ferrari, cosa sarai a Suzuka?
E ora arriva Suzuka. Pista diversa, anzi diversissima, rispetto a Marina Bay, ma non per questo i valori cambieranno del tutto. Ci si aspetta, senza dubbio, un ritorno di Red Bull – vera assente del weekend di Singapore – ma la Ferrari dovrà essere lì, anche perché la seconda piazza nei costruttori, dopo Monza e Singapore, inizia ad avvicinarsi sempre di più.